Bancomat, respiro di sollievo per i commercianti: niente multe (per il momento)

Bancomat, rinvio delle multe per i commercianti e i professionisti che ne sono privi. Vediamo quanto durerà la “pace” e quali altre direttive occorre seguire.

La sanzioni previste per i negozianti e i professionisti sprovvisti di POS non scatteranno prima di un anno. Ottima notizia ma attenzione a gioire troppo presto.

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L’attesa rivoluzione prevista per segnare un punto importante nella lotta all’evasione fiscale dovrà attendere. Dopo l’annuncio delle sanzioni per i commercianti e i lavoratori professionisti sprovvisti di bancomat è arrivata la comunicazione di un rinvio del provvedimento. La proroga è di un anno di tempo, dodici mesi concessi per mettersi in regola e seguire le direttive di una normativa vecchia di dieci anni. C’è un motivo per cui si è giunti a tale decisione, scopriamo qual è.

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Bancomat, un anno alla rivoluzione

Nel 2012 uscì una Legge il cui testo prevedeva la necessità di introdurre la modalità di pagamento elettronico tramite carta di credito e bancomat. Al Governo c’era Mario Monti e la decisione fu presa per cercare di arginare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. L’intento era di ridurre l’uso del contante e di avere l’opportunità di verificare il maggior numero di transizioni di denaro possibile. Nel momento dell’uscita della Legge non sono state previste sanzioni per i negozianti o i professionisti che non avessero rispettato le direttive. La facoltà di scegliere un rivenditore con POS è stata lasciata al cittadino fino a quando è stata annunciata una rivoluzione.

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Negli anni si sono succeduti diversi tentativi di introdurre sanzioni legate all’assenza del pagamento cashless ma nessuno è andato a buon fine. Almeno fino al Decreto Recovery, un emendamento poi convertito in Legge lo scorso 29 dicembre. L’ufficialità delle multe è arrivata, l’annunciata rivoluzione ci sarà ma occorrerà attendere fino al 2023. Questo per concedere il giusto tempo a tutti i professionisti e commercianti di adeguarsi alla normativa.

Quale sarà l’importo delle sanzioni

Tutti coloro che sono tenuti ad offrire modalità di pagamento elettronico ma non lo fanno incorreranno in sanzioni dall’importo di 30 euro più il 4% del valore della transazione. L’intento è disincentivare l’uso del contante per pagamenti elevati e si rivolge a idraulici, tassisti, elettricisti e tutti i vari professionisti oltre i negozianti. In realtà occorre fare molta attenzione perché un limite nell’uso dei contanti esiste già. La nuova direttiva a partire dallo scorso 1° gennaio 2022 prevede, infatti, che la spesa massima da effettuare in contanti sia di 999 euro e non più 2 mila euro.

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