Limite di spesa, è caccia ai contanti: l’Agenzia delle entrate prepara le multe

Una situazione completamente nuova, annunciata certo da alcuni mesi. Gli italiani alle prese con una importane novità.

Il blocco dei contanti, la circolazione vietata, in un certo senso sopra determinate cifre. L’obbligo a quel punto di ricorrere ad altre modalità di pagamento che vadano a contrastare fenomeni purtroppo ben noti al nostro paese.

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Cosi come noto da qualche mese, in accordo con una normativa attuata dai precedenti governi il tetto massimo per le transazioni in contati passerà dai 2000 euro del 2021, nel 2022 a 1000 euro. I vari governi, sempre sensibili alla lotta contro l’evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro provano cosi a confermare quel trend che con precedenti iniziative aveva favorito l’utilizzo esclusivo di modalità di pagamento alternative, su tutte bancomat e carta di credito. Ridurre la circolazione del denaro contante, insomma dovrebbe aiutare a tenere maggiormente sott’occhio l’intera situazione.

Il discorso chiaramente non riguarda soltanto le dinamiche puramente commerciali, acquisto di beni e servizi insomma, ma anche precise operazioni bancarie. Un versamento su conto corrente superiore a 999,00 euro, potrebbe chiaramente attirare l’attenzione dell’Agenzia delle entrate che con i nuovi strumenti a disposizione, la possibilità di incrociare dati e movimentazioni in pochi minuti potrebbe scoprire in pratica tutto ciò che succede al nostro portafogli. Quanto si guadagna, quanto poi realmente viene certificato degli stessi guadagni e di conseguenza quanto si dichiara.

Limite di spesa, è caccia ai contanti: la circostanza che può far scattare la sanzione

Il discorso chiaramente non riguarda le singole operazioni. Non esiste quindi la possibilità di scavalcare il divieto. Per esempio, effettuare più operazioni in contanti che nell’insieme vanno a sforare il tetto dei mille euro, non è chiaramente consentito. Un arco temporale di sette giorni, di fatto, terrà conto delle singole operazioni facendo ben attenzione che non si superi il limite imposto. In quel caso, il Fisco potrebbe procedere ad ulteriori verifiche. I tempi che viviamo, considerata la tecnologia ed i mezzi a disposizione offrono ampio raggio allo stesso Fisco, pochi minuti per intercettare, di fatto, vita, morte e miracoli del contribuente.

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Le sanzioni vanno dai 1000 ai 50mila euro, quindi parliamo di cifre importanti, cifre che in un modo o nell’altro sarebbe meglio non versare cosi tanto per correre un rischio quasi inutile. Certo, parlare di inutilità della cosa è molto relativo perchè conosciamo bene la condotta di determinati contribuenti, guadagnare tanto dichiarare poco, la sintesi perfetta. Questo tipo di operazioni, oggi sembrano essere messe a dura prova da regolamentazioni che di fatto dovrebbero produrre risultati nell’immediato. Le abitudini degli italiani sono ben note all’Agenzia delle entrate, che di certo saprà approfittare della cosa.

Oggi insomma, gli italiani sono tenuti a mettere in campo, ove possibile, considerate come detto abitudini dure a morire, atteggiamenti ben precisi, per non rischiare di andare a stuzzicare le attenzioni del Fisco. Le nuove leggi sembrano minacciare non poco vecchie abitudini purtroppo ben consolidate. Il futuro potrebbe portarci a nuove dinamiche, nuove modalità d’approccio alla questione, nuovi atteggiamenti. Il tutto insomma è ancora da scoprire. Per adesso, restano le nuove regole e le sanzioni pesanti, davvero tanto pesanti.

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