Manutenzione caldaia, è il momento di agire: costi e tempistiche

La manutenzione della caldaia prevede dei costi e delle tempistiche da rispettare. Scopriamo come e quando procedere per non rischiare sanzioni.

La spesa di manutenzione della caldaia prevede dei costi variabili e obblighi differenti in base al modello in dotazione. Vediamo le regole da conoscere per non sbagliare.

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Nel momento in cui si affronta il tema della manutenzione della caldaia occorre sapere che esistono diversi dettagli da conoscere che variano in base alla città di residenza, al modello di apparecchio e all’intervento richiesto al professionista a cui ci si rivolge. Cerchiamo di fare il punto della situazione identificando costi e tempistiche da rispettare per non temere di dover pagare pesanti multe.

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Manutenzione caldaia, quale costo aspettarsi

I costi della manutenzione dipendono da alcune variabili. Citiamo la città in cui si vive e il tipo di intervento richiesto. In media, la spesa per l’aggiornamento del libretto dell’impianto e la redazione del rapporto di controllo varia tra i 50 e gli 80 euro. Nel momento in cui si devono aggiungere altri interventi, il prezzo salirà in base al lavoro effettuato.

La richiesta di interventi di manutenzione ordinaria oltre il rilascio del bollino blu e la revisione potrebbe costare circa 100/150 euro. Per i lavori straordinari, invece, la cifra potrebbe salire fino ai 500 euro. Il consiglio è chiedere al professionista un preventivo prima di iniziare con l’intervento in modo tale da avere l’opportunità di confrontare varie proposte e scegliere quella migliore per rapporto qualità/prezzo.

Una spesa, comunque, che vale la pena affrontare dato che le sanzioni previste in caso di mancata manutenzione risultano di importo compreso tra 500 e 3 mila euro.

Conosciamo le tempistiche da rispettare

 La normativa prevede che il cittadino proceda con la manutenzione della caldaia ogni tot anni per evitare spiacevoli e a volte tragiche conseguenze. I tempi di revisioni variano in base al modello dell’apparecchio. Naturalmente il primo controllo dovrà essere effettuato nel momento dell’installazione del nuovo impianto, durante la prima accensione.

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Successivamente si potranno attendere 4 anni se la caldaia esterna è installata da meno di 8 anni e ha una potenza minore di 35 kW. Stessa tempistica per una caldaia con meno di 8 anni a camera stagna e potenza minore di 35 kW. Scende a due anni, invece, l’obbligo di revisione per le caldaie di qualsiasi tipologia (interne, esterne, a condensazione…) installate da più di otto anni. Un solo anno, infine, dovrà passare tra una manutenzione e l’altra di una caldaia non a gas. Il riferimento è alle caldaie a combustibile solido, agli impianti condominiale centralizzati e alle caldaie a combustibile liquido.

Concludiamo ricordando che, in caso di affitto, il costo relativo agli interventi di manutenzione ordinaria risulta essere a carico dell’inquilino. Le spese straordinarie, invece, dovranno essere corrisposte dal proprietario dell’immobile.

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