Contributo per la retribuzione della badante: requisiti, importo e inoltro domanda

I cittadini possono chiedere un contributo per corrispondere la retribuzione alla badante. Scopriamo i requisiti di accesso alla misura, l’importo erogato e come avviene l’inoltro della domanda.

Un contributo sotto forma di rimborso delle spese sostenute per pagare lo stipendio alla badante. Scendiamo nei dettagli e conosciamo meglio la misura.

contributo badante requisiti
Adobe Stock

La Cassa Colf rimborserà i datori di lavoro non autosufficienti per le spese effettuate in relazione alla retribuzione versata al collaboratore. Il contributo è di estrema importanza per tante famiglie che si trovano in difficoltà economica soprattutto dopo il pesante periodo legato alla pandemia. Riuscire a pagare mensilmente una badante se si ha un solo stipendio, per esempio, può rivelarsi un’ardua impresa. Per non passare al lato oscuro, quello del lavoro in nero e dell’illegalità, è consigliabile richiedere il contributo previsto dalla Cassa Colf soprattutto se l’aiuto di un collaboratore servirà per molto tempo e per un’assistenza continua.

Anziani, come fare a pagare una badante se i soldi non bastano: gli aiuti che non ti aspetti

Contributo per pagare la retribuzione alla badante, ecco i dettagli

I datori di lavoro non autosufficienti in modo permanente possono richiedere alla Cassa Colf un contributo economico per pagare la badante. Si tratta di un rimborso parziale delle spese sostenute per versare lo stipendio del collaboratore. E’ possibile richiederlo anche in caso di assenza dal lavoro della badante per maternità con conseguente necessità di sostituzione momentanea con un’altra persona.

Guida al Bonus Maternità 2022: requisiti, importo e inoltro domanda

Attenzione, però, ad una condizione molto importante. Il contributo può essere richiesto solamente se la permanete non autosufficienza è apparsa successivamente all’iscrizione del richiedente alla Cassa Colf. Ciò significa che la richiesta del rimborso verrà accettata solamente in seguito al sussistere di una nuova situazione che destabilizza il precedente ordine familiare. Solo l’aggravamento dell’assistito, dunque, porterà all’erogazione del denaro.

Qual è l’importo previsto

L’importo massimo rimborsabile in un anno è di 3.600 euro. Parliamo di circa 300 euro al mese. In caso di nuova assunzione legata alla maternità della precedente collaboratrice, invece, la Cassa Colf erogherà 300 euro una tantum. Prima dell’erogazione del denaro, un medico con comprovata esperienza inviato dalla Cassa verificherà la soddisfazione dei requisiti di accesso al contributo visitando il richiedente.

I requisiti non finiscono qui. E’ condizione necessaria che il datore di lavoro della badante abbia già versato un anno di contribuzione alla Cassa Colf al momento dell’inoltro della domanda. Tale requisito è richiesto anche in caso di sostituzione della collaboratrice per maternità. Si dovrà aggiungere, poi, la documentazione attestante il cambio di badante. Il riferimento è ad una lettera di assunzione, ai prospetti paga, alla ricevuta di pagamento del bollettino trimestrale INPS oppure alla denuncia di instaurazione del rapporto avanzata all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Impostazioni privacy