Mai troppi soldi sul conto: ecco come evitare brutte sorprese

La stagnazione è solo uno degli effetti deleteri di un conto con troppi soldi immobili. E, al momento, i numeri dei Btp sono tornati a sorridere.

 

Un consiglio buono per ogni stagione, non solo per i tempi di emergenza, è quello di non tenere troppi soldi sul conto corrente. Non perché ammuffiscano ma per evitare che finiscano per ridursi.

Investimento soldi conto corrente
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Non è un mistero che una giacenza troppo elevata non sia gradita alle banche, in quanto dei soldi immobili rischiano di produrre un effetto stagnazione con peso specifico anche sugli istituti di credito. Per i contribuenti, invece, la conseguenza sgradita si tradurrebbe nell’imposta di bollo, dovuta per tutti i depositi superiori a 5 mila euro. Un quadro che, alla lunga, rischia di essere un peso per i risparmiatori. Senza contare che, per i conti immobili più elevati, le banche gestenti iniziano a valutare addirittura la chiusura, proprio per i costi aggiuntivi che andrebbero corrisposti alla Banca centrale europea.

La soluzione è abbastanza semplice: muovere i soldi, per far sì che finiscano per produrre un rendimento. Anche minimo ma comunque tale da evitarci brutte sorprese al momento di fare i conti. Gli strumenti di investimento ci sono e possono variare a seconda dell’istituto di credito a cui ci si affida. Ognuno di essi, però, consente che i nostri soldi finiscano per generare una rendita utile affinché il denaro resti attivo, evitando quindi di generare costi per i correntisti e per le banche. Lo Stato ci ha pensato da tempo, disponendo la possibilità di investire in Btp. Uno strumento che, però, non è compreso da tutti.

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Conti correnti elevati: come investire i soldi ed evitare la stagnazione

La pandemia ha colpito duro anche il settore degli investimenti, generando incertezza e perplessità sul futuro. Il risultato è stato che i risparmiatori, spaventati da una situazione economica precaria, hanno scelto di seguire una strada più prudente, evitando di utilizzare il proprio denaro persino in circuiti dai rendimenti minimi. Una scelta legittima ma che, di fatto, ha portato a una giacenza media sui conti correnti da cifre monstre. Un cattivo affare per il tessuto finanziario che, invece, ha necessità di un mercato attivo. I Btp, nell’anno appena trascorso, hanno risentito del trend al ribasso. Tuttavia, l’inizio del 2022 ha riservato sorprese piacevoli, sia per i vecchi investitori che per i potenziali nuovi.

Al momento, i rendimenti si attestano quasi sui livelli pre-pandemia. Nello specifico, i bond decennali toccano in questi giorni quota 1,76%, ovvero un livello che non si vedeva ormai da parecchi mesi. A giocare un ruolo fondamentale è l’aumento dell’inflazione e del timore a essa legato, che di fatto premia gli investimenti a breve termine piuttosto che i conti bancari. I bond a scadenza biennale, in particolare, al momento convengono con uno 0,33% che, negli auspici, potrebbe toccare uno 0,50% alla fine dell’anno. Trattandosi di strumenti suscettibili all’andamento de socio-economico, non è detto che tale prospettiva finisca per avverarsi.

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Tuttavia, considerando la scadenza abbastanza prossima e l’eccezionalità della recente crisi, portata da un elemento esterno come il Covid, i Btp sembrano una soluzione abbastanza conveniente. Anche tenendo conto del vantaggio fiscale pari al 12,5%, oltre che la totale assenza di tasse di successione. Discorso diverso per i soldi investiti in Btp Futura, attualmente in perdita. Ma in questo caso ci sarà da aspettare la scadenza. Ed è possibile che, nel tempo, le cose cambino ancora. Stavolta in meglio.

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