Bollo auto non pagato: quando si procede con il ritiro della targa

Con il bollo auto non pagato si rischia il ritiro della targa. Scopriamo cosa stabilisce la normativa per non rimanere a piedi.

Nel momento in cui il mancato pagamento della tassa automobilistica supera i tre anni, l’automobilista rischia il ritiro della targa.

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Il bollo auto è la tassa automobilistica che deve essere necessariamente corrisposta dal proprietario di un veicolo. L’imposta ha scadenza annuale e in caso di omissione o ritardo nel versamento si incorrerà in sanzioni di varia natura. Il male minore è la richiesta di interessi da corrispondere in aggiunta alla multa da pagata, il male peggiore è il ritiro della targa e la cancellazione dell’auto dal Pubblico registro automobilistico. Vediamo quando accade.

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Bollo auto e ritiro della targa

Il proprietario che non effettua il pagamento del bollo auto entro tre anni dalla data di scadenza rischia la riscossione coattiva e il fermo amministrativo del veicolo di proprietà. In più, la normativa prevede il pignoramento del conto corrente dell’automobilista che ha commesso l’infrazione. Infine, arriva un ulteriore male tra i peggiori, il ritiro della targa a cui è associata la cancellazione dal Pubblico registro automobilistico. Ciò significa che volendo utilizzare nuovamente il veicolo dopo aver saldato il debito occorrerà immatricolare di nuovo l’auto.

L’automobilista, dunque, dovrà consegnare nuovamente tutta la documentazione necessaria per l’immatricolazione e pagare i costi amministrativi e quelli di acquisto delle targhe. Parliamo, rispettivamente, di 101,20 euro e di 41,78 euro (per le targhe di formato A). Alla cifra raggiunta occorre aggiungere, poi, la tariffa richiesta dall’agenzia di pratiche auto a cui ci si rivolge.

Come evitare le sanzioni più severe

L’unico modo per evitare di arrivare al fermo dell’auto, al pignoramento del conto e al ritiro della targa è saldare il prima possibile il debito mediante ravvedimento operoso. Nello specifico, l’automobilista ha un anno di tempo per procedere con il ravvedimento operoso. Superando i 12 mesi il diritto decade e la sanzione da corrisponderà arriverà al 30% dell’importo a cui si aggiungono gli interessi dello 0,5% ogni sei mesi di ritardo.

Bollo auto non pagato: occhio alle sanzioni, ma evitare la batosta è possibile

Restando entro l’anno, invece, l’automobilista dovrà corrispondere interessi di mora pari allo 0,3% più le sanzioni la cui percentuale dipenderà dalla tempistica. Versando quanto dovuto entro 14 giorni dalla scadenza del bollo auto gli interessi applicati saranno dello 0,1% per ogni giorno di ritardo. L’ammenda sale all’1,5% con un ritardo compreso tra 15 e 30 giorni; all’1,67% con un ritardo tra i 30 e 90 giorni a al 3,75% per un ritardo superiore a 90 giorni ma inferiore ad un anno.

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