Green Pass, spuntano i negozi per i No vax: cosa sta succedendo

Da Nord a Sud si moltiplicano le attività commerciali in Italia dove non viene richiesto il Green pass. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

A partire dal 1° febbraio è obbligatorio esibire il Green Pass quasi dappertutto, con il rischio caos che sembra essere sempre dietro l’angolo.

no green pass
Foto © AdobeStock

Sono ormai due anni che, purtroppo, il Covid continua ad avere un impatto negativo sulle nostre esistenze, sia per quanto concerne le relazioni interpersonali che l’aspetto economico. Al fine di limitare la diffusione di tale virus, infatti, l’esecutivo ha deciso di attuare una serie di misure. Tra queste il tanto discusso Green Pass, ormai obbligatorio per accedere quasi dappertutto.

Una decisione che non passa di certo inosservata, soprattutto per via delle inevitabili conseguenze, in particolar modo sulla vita di coloro che hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione. Ebbene, proprio in tale contesto, da Nord a Sud, si moltiplicano le attività commerciali in Italia dove non viene richiesto il Green pass. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

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Green Pass, spuntano i negozi per i No vax: tutto quello che c’è da sapere

Dopo aver deciso di rendere il Green Pass obbligatorio per entrare in tutti i posti di lavoro, sia del settore pubblico che privato, a partire dallo scorso 15 ottobre, di recente l’esecutivo ha reso la certificazione verde obbligatoria quasi dappertutto.

Eccetto le attività che rispondono a “esigenze essenziali e primarie“, infatti, in tutti gli altri casi è necessario, a partire dallo scorso 1° febbraio, esibire l’ormai noto pass verde. Un’estensione dell’utilizzo del Green Pass che finisce per avere inevitabilmente delle ripercussioni, soprattutto per coloro che decidono di non sottoporsi alla vaccinazione.

Messi a disposizione nel giro di pochi mesi, infatti, i vaccini hanno portato con loro anche diversi dubbi. Se da un lato vi sono coloro felici del loro arrivo, dall’altro canto non manca chi continua a nutrire invece delle perplessità. Ebbene, proprio in tale contesto si moltiplicano, da Nord a Sud, le attività commerciali dove non viene richiesto il Green pass.

Green Pass, liste e mappe di negozi che hanno scelto di non chiedere il certificato verde

Come noto il Green Pass è ormai obbligatorio quasi dappertutto. Una decisione che non passa di certo inosservata, soprattutto per via delle conseguenze che questa misura porta con sé. Se da un lato coloro che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino anti – Covid non possono accedere a numerose attività; dall’altro canto non si può negare come tutto ciò finisca per avere delle conseguenze anche sul bilancio delle diverse aziende.

Quest’ultime, già messe a dura prova dalle varie restrizioni degli ultimi due anni, infatti, rischiano di dover fare i conti con ulteriori minori entrate. Una situazione, quest’ultima,  che si rivela essere spesso proprio una conseguenza del fatto che in molti non possono accedere ai vari esercizi commerciali in quanto sprovvisti di Green Pass.

Ebbene, proprio in tale contesto, come già detto, si registra un numero sempre più massiccio di commercianti che decidono di non richiedere il tanto discusso certificato verde. Come riporta un’inchiesta del Messaggero, infatti, nelle chat su Telegram è possibile accedere a vere e proprie liste e mappe di negozi che hanno scelto di non chiedere il Green Pass.

Green Pass, spuntano i negozi per i No vax: cosa si rischia

Una vera e propria rete di negozi dove non viene quindi chiesto il Green Pass per l’accesso. Ma cosa rischia chi viene beccato? Ebbene, a tal proposito, ricordiamo, che la multa per chi accede in un negozio senza Green Pass va da 400 euro a mille euro. Stessa sanzione anche per chi dovrebbe effettuare i controlli ma non lo fa.

A differenza di quanto si possa pensare, però, non si annoverano solo negozi. Tra gli annunci di coloro che decidono di non chiedere il Green Pass si citano anche professionisti, medici, bar, parrucchieri ed estetiste, che promuovono tramite le varie chat la propria attività “green pass free“.

Ma non solo, sono gli stessi commercianti ed esercenti ad incoraggiare i potenziali clienti a non temere eventuali sanzioni. “Ma lei si immagina i carabinieri che fanno il giro dei tavolini? Quanti eserciti ci vorrebbero per verificare chiunque prenda una birra o un caffè?“, si legge.

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Mentre una edicolante romana ha scritto: “Io e mio marito ci siamo vaccinati subito, ma aderiamo a questa rete perché ora rischiamo di perdere clienti. Non vogliamo che nessuno venga penalizzato sulla base delle scelte sulla propria salute. Una mano lava l’altra, quindi io adesso vado da una parrucchiera che ho conosciuto nel gruppo e che manda da noi anche i suoi parenti“.

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