Occhio ai termini di decadenza dell’accertamento fiscale. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Sono tante le famiglie che temono di dover fare i conti con le possibile conseguenze derivanti da eventuali debiti pregressi con il Fisco.

I soldi non sono garanzia di felicità, ma aiutano indubbiamente a risolvere un bel po’ di problemi. A partire dalla spesa settimanale fino ad arrivare alle bollette di luce, acqua e gas, in effetti, sono davvero molte le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro. Se poi si aggiunge la crisi economica provocata dall’impatto negativo del Covid, ecco che è facile capire come il quadro sia ancora più complesso del solito.
Ma non solo, come noto la vita è purtroppo ricca di imprevisti. Da qui nasce la preoccupazione di molti di dover fare i conti con le possibili conseguenze negative derivanti da possibili debiti pregressi con il Fisco. Ebbene, proprio in tale ambito si invita a prestare attenzione ai termini di decadenza dell’accertamento fiscale. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
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Accertamento fiscale, occhio ai termini di decadenza: tutto quello che c’è da sapere
Qualche tempo fa abbiamo visto assieme che è possibile difendere i risparmi di una vita dal pignoramento. Ebbene, proprio in tale ambito interesserà sapere che è bene prestare attenzione ai termini di decadenza dell’accertamento fiscale.
L’Amministrazione finanziaria, infatti, deve svolgere l’accertamento entro i termini tassativi, così come stabiliti dalla normativa tributaria. Nel caso in cui non si rispettano tale tempistiche, infatti, sarebbe da considerare invalido per effetto della decadenza dal potere di accertamento.
La decadenza, ricordiamo, non deve essere confusa con la prescrizione. Quest’ultima, infatti, fa riferimento alla perdita del diritto per l’inattività del titolare nell’esercitarlo. La decadenza, invece, come riporta La legge per tutti, limita i tempi di esercizio del potere relativo a quel diritto.
Accertamento fiscale, occhio ai termini di decadenza: ecco di quali si tratta
Ebbene, entrando nei dettagli, in base alla normativa in vigore è previsto che la notifica degli avvisi di accertamento deve avvenire, a pena di decadenza, entro:
- il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione;
- il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata, nel caso in cui, appunto, non sia stata presentata.
Questi termini valgono anche per le sanzioni amministrative. Anche per quanto riguarda i tributi locali, ricordiamo, l’avviso di accertamento deve essere notificato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione, o il versamento, sono stati o dovrebbero essere stati effettuati. Trascorsi tali termini l’avviso di accertamento non è legittimo e può essere impugnato entro 60 giorni dalla notifica. In questo modo è possibile ottenere il relativo annullamento.
Nel caso in cui, invece, si tratti di soldi non dichiarati e detenuto all’estero in Paesi che rientrano nella lista dei paradisi fiscali, invece, i termini poc’anzi citati sono raddoppiati. Ma non solo, coloro che utilizzano la fatturazione elettronica hanno diritto ad una riduzione dei termini di decadenza degli avvisi di accertamento. In questo caso, infatti, è pari a tre anni.
Accertamento fiscale, occhio ai termini di decadenza e all’effetto Covid
Dopo aver visto i termini di decadenza dell’accertamento fiscale, ricordiamo che quest’ultimi sono stati oggetto di modifiche in seguito all’impatto del Covid. In particolare con il decreto legge “Cura Italia” è stata decisa la sospensione dei termini per 85 giorni, nel periodo dall’8 marzo 2020 al 31 maggio 2020. Questo ha comportato, di conseguenza, lo slittamento dei termini di decadenza del periodo in questione.
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In particolare è bene sapere che per le annualità dal 2016 in poi bisogna fare i conti con lo stesso differimento dei termini di decadenza. Ad esempio, ricordiamo che il termine di decadenza dell’anno di imposta 2016 è fissato al 26 marzo 2023, anziché 31 dicembre 2022.