Polizze fantasma, allarme truffe: così ci rifilano assicurazioni fasulle

Nel mirino dei truffatori non finiscono solo i conti correnti. Incappare nelle finte assicurazioni, come rivela un servizio di Striscia, è fin troppo facile.

Truffa finte assicurazioni
Foto © AdobeStock

Chissà se il tempo di pandemia ed emergenza economica abbia in qualche modo favorito il ricorso ai sistemi truffaldini. Fatto sta che, da qualche tempo, sembra davvero che la truffa sia sempre dietro l’angolo. E in qualsiasi contesto, da quello dei pagamenti a quello delle polizze assicurative. Non sempre i criminali si servono dei canali online per violare le piattaforme home banking, anche se la maschera del web consente più spesso di mettere pienamente in atto la truffa in tali contesti. Il metodo dei falsi contratti è tutt’altro che passato di moda e numerosi clienti, al momento di stipulare delle assicurazioni utilizzando dei siti internet, si ritrovano con un palmo di naso.

Si tratta di truffe in grado di sottrarre potenzialmente molti soldi. Questo perché, molte volte, la volontà di risparmiare tempo porta a prestare poca attenzione nel momento in cui si sceglie un sito web sul quale richiedere un preventivo. Come svelato dall’inviato di Striscia la Notizia, Riccardo Trombetta, le finte assicurazioni vengono propinate attraverso dei siti web apparentemente realizzati secondo tutti i crismi. Le polizze stipulate, però, sono decisamente effimere. Inoltre, l’inviato del tg satirico (qui il servizio completo) ha appurato come tali truffatori operino senza sosta, approfittando di qualsiasi momento favorevole.

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Il trucco delle false assicurazioni: come riconoscere la truffa

Trombetta, nel suo servizio ha eseguito personalmente un tentativo di stipula, scoprendo man mano la strategia truffaldina. All’inviato è stato proposto un sistema di pagamento con bonifico bancario pari a 120 euro per 7 giorni di copertura assicurativa. E’ stata però proposta anche un’alternativa, ovvero una ricarica pos, paypos presso un qualsiasi tabacchi. Tale suggerimento è arrivato durante una telefonata con il falso consulente e, chiaramente, già questo deve essere un indizio di possibile truffa. Una ricarica di questo tipo non permetterebbe di effettuare una vera e propria tracciabilità, pur risultando più immediata rispetto a un bonifico standard. Incalzato dal “cliente”, il truffatore si è lanciato addirittura in una provocazione.

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Alla richiesta dell’inviato su quando smetteranno di truffare la gente in questo modo, l’uomo ha risposto che questo non avverrà mai: “Siamo troppo forti, imbattibili. Il lavoro serio ammazza le persone, signor Trombetta, devo staccare”. Altro che solidarietà reciproca in tempi di difficoltà comune. Le operazioni di sciacallaggio e raggiro sembrano non conoscere sentimenti. Per questo è necessario armarsi di competenze, indispensabili per scansare truffe come quella delle false assicurazioni ma anche altre quali phishing e smishing. Bisogna entrare nell’ottica che la società del web ha aperto le sue porte anche a chi, attraverso di essa, cerca di racimolare soldi in modo disonesto. Annusare la fregatura permetterebbe di risparmiare dei soldi che, altrimenti, sarebbero difficilmente recuperabili. Nei casi peggiori, la procedura è standard: “Bisogna subito sporgere denuncia e poi rivolgersi alla propria banca per chiedere lo storno dei pagamenti effettuati con bonifico o con carta di credito, nella speranza che i soldi tornino indietro”. Meglio non arrivarci a questo punto, però.

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