Pensioni, scatta l’allarme “Il sistema non regge”: scenario da incubo

Scatta l’allarme per quanto riguarda il sistema pensionistico italiano che per via di alcune criticità rischia di non reggere. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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A partire dal cibo, passando per le bollette di luce e gas, fino ad arrivare all’abbigliamento e all’istruzione dei figli, sono davvero tante le volte in cui siamo costretti a metter mano al portafoglio al fine di pagare i vari beni e servizi di nostro gradimento. Proprio in tale ambito ricoprono un ruolo importante il lavoro prima e la pensione poi, in quanto ci offrono la possibilità di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a fronteggiare le varie spese.

Proprio in tale ambito, però, giungono delle brutte notizie, con molti che rischiano di dover fare i conti con una vera e propria stangata. È scattato l’allarme, infatti, per quanto riguarda il sistema pensionistico italiano. Questo in quanto si rivela essere non più sostenibile per via di alcune criticità. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensioni, scatta l’allarme, scenario da incubo: le parole di Tridico

Qualche tempo fa abbiamo visto che molti non sanno che prenderanno un mini assegno. Una situazione che non può passare di certo inosservata, soprattutto considerando che per il sistema pensionistico italiano si prospetta un vero e proprio scenario da incubo.

A far scattare l’allarme, inoltre, alcune dichiarazioni del presidente dell’Inps, Tridico, che ha di recente sottolineato come il sistema si riveli essere sempre più insostenibile per via di alcune criticità. Ma di quali si tratta?

Ebbene, nel corso di un’interista rilasciata a “24 Mattino”, su Radio 24, il presidente dell’Inps ha sottolineato come il sistema pensionistico “non si può reggere su 23 milioni di lavoratori su una popolazione di 60 milioni“.

Lavoro nero, precarietà e numero esiguo di lavoratori: ecco perché il sistema non è sostenibile

Proprio in tale ambito, quindi, Tridico ha posto l’attenzione su quelli che sembrano essere i motivi alla base di tale instabilità. In particolare ha sottolineato che “Nel nostro Paese mancano circa 10 milioni di lavoratori tra inattivi, scoraggiati, donne e giovani, che non lavorano. Se li avessimo avremmo una sostenibilità del sistema pensionistico diverso”.

Per poi aggiungere: “Queste persone mancano soprattutto nel Sud ma c’è un tasso di lavoro nero che sfugge sia al Nord sia al Sud e anche questo è un fattore di fragilità del sistema“. Il numero degli italiani che lavorano e pagano le tasse, quindi, sembra essere troppo basso per riuscire a sostenere il sistema pensionistico.

Tra le principali causa di questa situazione, pertanto, si annoverano vari fattori. Entrando nei dettagli, come già detto, tra questi ricordiamo la scarsa occupazione nel Mezzogiorno, ma anche l’elevato tasso di lavoro in nero. Se tutto questo no bastasse, il mercato del lavoro, seppure segnato da un trend in crescita, risulta ancora essere segnato dalla precarietà.

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Un aspetto, quest’ultimo, che non può essere di certo trascurato, in quanto finisce per avere inevitabilmente un impatto negativo sulla sostenibilità del sistema stesso. Non resta quindi che attendere e vedere se nei prossimi anni verranno o meno attuate delle misure ad hoc, volte a risolvere la situazione e favorire la sostenibilità del sistema pensionistico italiano.

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