Pensioni: i requisiti previsti per il 2022 e le prospettive per i quarantenni

Scopriamo quali sono le regole per le pensioni nel 2022 e qual è lo scenario per i lavoratori che oggi hanno circa quaranta anni 

pensioni perdita assegno
Foto © AdobeStock

La pensione è un tema sempre piuttosto spinoso a prescindere dall’età. Coloro che sono vicini all’uscita definitiva dal mondo del lavoro sono in fibrillazione e speranzosi di novità vantaggiose.

I giovani invece vedono questa prospettiva come un’autentica chimera e quando guardano il proprio futuro lo fanno quasi con terrore. Vediamo quindi quali sono gli scenari allo stato attuale, sia per quanto concerne le pensioni 2022, sia per i lavoratori che attualmente si aggirano sui 40 anni.

Pensioni: le linee guida per il 2022

Con l’abolizione di Quota 100 che scadrà il 31 dicembre 2021, si tornerà ai principi dettati dalla Legge Fornero. Si andrà in pensione a 67 anni fino al 2024. In seguito l’asticella si alzerà di 3 mesi per effetto dell’allungamento della speranza di vita.

L’alternativa è quella di abbandonare definitivamente il mondo del lavoro con 41 anni e 10 mesi di contribuiti. Per le donne sono previsti 12 mesi in meno. La soglia in questo caso è stabile fino al 2025. In seguito sarà adeguata in base all’andamento della soglia di vita.

Rimangono in auge le opzioni dell’anticipo pensionistico previsto da Ape Sociale. Clicca qui per conoscere le condizioni di questa possibilità. Per il gentil sesso invece esiste un ulteriore chance, ovvero Opzione Donna, che prevede il pensionamento a 58-59 anni con 35 anni di contribuiti versati. In questo caso però si perde non poco sull’assegno pensionistico.

LEGGI ANCHE >>> Pensioni di invalidità, occhio alle novità, aumenti in vista nel 2022: i nuovi importi

A che età andranno in pensione i quarantenni?

Tutt’altra prospettiva per chi ha iniziato a familiarizzare con il mondo del lavoro dopo il 1995. La soglia di uscita in questo casi si aggira sui 71 anni. Il riferimento specifico è a coloro che sono nati negli anni ’80 e che ad oggi sono lavoratori quarantenni. 

Il meccanismo di adeguamento dell’età anagrafica alla speranza di vita prevede che si arrivi a 70 anni nel 2054. Purtroppo però potrebbe servire un anno in più se non si può contare su almeno 20 di contributi versati. L’auspicio è che nei prossimi anni possano arrivare novità in grado di ribaltare questa situazione, che probabilmente non gode di grandi consensi.

Impostazioni privacy