Pandoro, non è (solo) questione di gusti: come si sceglie quello giusto

Come il panettone, il pandoro è quasi un sinonimo di Natale. Per questo Altroconsumo ha stilato una classifica, per capire come bilanciare etichetta e convenienza. 

Pandoro classifica
Foto © AdobeStock

Probabilmente non sono molti gli italiani che, al momento di scegliere il pandoro da tagliare per le feste natalizie, si soffermano a leggere il nome sulla confezione. Solitamente, l’occhio cade sul prezzo o sul cartellino “offerta”, con la convinzione che un prodotto valga l’altro. Il criterio di scelta, però, non può basarsi unicamente su questo. E Altroconsumo, accanto all’indagine sui panettoni, piazza un focus anche sul pandoro, per capire quali siano i 10 prodotti più gettonati e se, effettivamente, il trend di scelta rispecchi effettivamente la qualità dei prodotti in questione.

Le marche sono note, anche se alcune meno di altre. La ricetta originaria, per quanto riguarda l’età moderna, conduce al Veneto e alle radici della Melegatti, a fine Ottocento. Tuttavia, il larghissimo consumo del dolce tipicamente natalizio ha fatto sì che la sua diffusione toccasse praticamente ogni zona della Penisola, con predilezione nell’area settentrionale, in quanto al Sud prevalgono altri dolci tipici. A ogni modo, l’indagine di Altroconsumo si basa soprattutto su requisiti che dovrebbero essere comuni a tutti i prodotti in vendita, dalla completezza delle informazioni sull’etichetta alla qualità degli ingredienti utilizzati.

Pandoro, la classifica di Altroconsumo: qual è il migliore

E’ possibile, quindi, stilare una classifica relativa al pandoro? Dire quale sia il migliore è chiaramente un’impresa impossibile, in quanto il gusto (o, come detto, la convenienza) finisce per avere la meglio. E’ però fattibile capire se, incrociando alcune prerogative essenziali, possa venir fuori un prodotto che, più di un altro, possa risultare quantomeno affidabile, sia sul piano economico che del gusto. Gli esperti, ad esempio, hanno considerato anche alcune caratteristiche fisiche, come la colorazione esterna (uniforme ma non troppo scura) e il taglio (asciutto e con alveolatura uniforme). Non stupisce, in questo senso, che in cima alla classifica finiscano tre varietà di pandoro fra le più famose e buone conosciute.

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E anche fra le più costose, anche se con questa indagine è più chiaro il perché. Il podio si compone dalla medaglia d’oro, il Magnifico Pandoro Tre Marie, venduto a 11,73 € e giudicato ottimo nei test di laboratorio, così come all’assaggio. Meno sul fronte dell’etichetta. Argento e bronzo, rispettivamente per Le Grazie di Esselunga (ritenuto il migliore in termini di acquisto e venduto a 3,79 euro) e Maina, meno diffuso fra i consumatori rispetto ai precedenti ma comunque ritenuto di ottima qualità. Anche per il prezzo (6,16 euro). Vanno bene anche i sette pandori rimasti fuori dal podio, chi per qualità e chi per etichetta. Basandosi su dei parametri precisi, quindi, è possibile capire quale pandoro sia effettivamente una garanzia di qualità assoluta. Anche se, come detto, il gusto la fa da padrone. E, visto il periodo, nemmeno le offerte possono essere da meno.

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