Tredicesima e Cassa integrazione, il nodo del 2021: come si calcolano

I mesi trascorsi in Cassa integrazione andranno a incidere sul calcolo della tredicesima. A seconda si tratta di Cig a orario ridotto o a zero ore.

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Due misure diverse che, in qualche modo, finiscono per intersecarsi a vicenda. Non sempre però con effetti positivi. Anzi, per la verità quasi mai. La tredicesima, infatti, risentirà fortemente della Cassa integrazione percepita durante il 2021. Più di qualcuno, infatti, si è ritrovato a percepire la Cig anche durante l’anno in corso. E la gratifica natalizia, di conseguenza, dovrà adeguarsi a quanto percepito durante i 12 mesi dell’annualità lavorativa. Per questo in alcuni casi si tratterà di un importo ridotto e, in altri, addirittura pari a zero. Questo a seconda del tipo di trattamento integrativo ricevuto.

Il motivo è semplice: gli importi della gratifica vengono calcolati durante l’anno, sulla base degli stipendi percepiti. Incorrere nel regime di Cassa integrazione andrà quindi inevitabilmente a modificare l’ammontare della tredicesima in modo parziale o totale. Il calcolo di quest’ultima avviene sulla retribuzione lorda percepita al mese. Per questo, con meno ore lavorate, lo stipendio corrisposto sarà minore e, di conseguenza, anche quello della gratifica maturata. Qualora, poi, venga percepita alla fine dell’anno e non durante le varie mensilità come importo aggiuntivo.

Tredicesima e Cassa integrazione: i calcoli del 2021

Chi ha percepito la Cassa integrazione, quindi, dovrà provvedere a nuovi conteggi. Il mese di dicembre, infatti, si contraddistinguerà per un contributo ridotto alle spese natalizie, laddove si è stati abbastanza fortunati da mantenere un minimo di gratifica. Chi è stato in Cig nel 2021, piuttosto che un salario ha percepito un’integrazione da parte dell’Inps. Quindi, per calcolare la tredicesima, bisogna distinguere fra le varie situazioni: innanzitutto la Cassa integrazione a zero ore e, nel secondo caso, quella a orario ridotto. Una differenza sostanziale, considerando che nella prima circostanza l’orario di lavoro sarà sospeso in toto, così come lo stipendio. L’unico importo percepito è quindi l’integrazione salariale dell’Inps, ovvero l’80% dello stipendio. Una somma che includerà anche la tredicesima che, per questo, non produrrà alcun rateo nei mesi a zero ore.

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Alla fine dell’anno, andranno quindi sottratti i mesi in Cassa integrazione senza percepire stipendio. Nel caso della Cig a orario ridotto, i ratei della tredicesima scatteranno solo in base alle ore effettivamente lavorate. Resta comunque l’integrazione salariale per le ore fuori dal computo lavorativo, sempre ad appannaggio dell’Inps e sempre in percentuale pari all’80% dello stipendio. Una somma che non inciderà sul calcolo della tredicesima. E che sarà determinata in base al D. Lgs. 148/2015, il quale garantisce il trattamento di integrazione salariale come retribuzione delle ore che sarebbero spettate. Il massimale, rispetto al 2015, è stato via via aggiornato. Al 2021, si tratta di 939,89 euro netti per stipendi fino 2.159,48 euro, mentre di 1.129,66 euro per gli stipendi superiori.

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