A che ora è meglio andare a dormire per scongiurare infarto e malattie cardiovascolari

Scopriamo quali dovrebbero essere le sane abitudini di riposo per evitare l’insorgenza di malattie cardiovascolari ed infarti 

Malattie cardiovascolari
Fonte Adobe Stock

Uno dei punti forza che può aiutare le persone a tenere alto il benessere del proprio organismo è quello di avere uno stile di vita sano. Quindi, abitudini specifiche sia per quanto concerne l’alimentazione, sia per quel che riguarda le propria attività giornaliere.

Ad esempio il riposo è un parte importantissima in tal senso e delle possibili alterazioni potrebbero avere delle ripercussioni sul sistema cardiocircolatorio. A riguardo è molto interessante ciò che è emerso da uno studio scientifico inglese, che ha analizzato i ritmi del sonno di un campione di partecipante piuttosto cospicuo.

Malattie cardiovascolari: a che ora bisogna andare a dormire per cercare di allontanarle

Il lavoro di ricerca ha approfondito la correlazione tra quantità e qualità del sonno e il rischio di andare in contro a malattie cardiovascolari. La mancanza di sonno può alterare i bioritmi e causare delle conseguenze indesiderate.

Andando nello specifico, gli esperti hanno raccolto i dati sui tempi di sonno e risveglio a distanza di circa 6 anni dalla prima registrazione. Il primo gruppo era composto da 80.000 soggetti di cui il 3,6% ha sviluppato una malattia cardiovascolare.

In base ai dati raccolti è emerso che per chi andava a letto tra le 22:00 e le 23:00 la possibilità di incorrere nelle suddette patologie non era così elevato. Il pericolo diventava ancor più consistente per chi si addormentava dopo la mezzanotte e chi invece decideva di battere in ritirata prima delle 22:00. Nel primo caso si è registrato un incremento del 25% nel secondo del 24%.

Quindi, in virtù di ciò l’orario ideale per coricarsi senza avere paura di infarti o problematiche affini è tra le 22:00 e le 23:00. Si tratta di un periodo in linea con quelli che sono gli impegni quotidiani e che garantisce anche un numero di ore di sonno adeguato per poi poter affrontare al meglio la giornata successiva.

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È bene comunque rammentare che le malattie cardiache comportano dei riconoscimenti da parte dello Stato. L’Inps infatti eroga dei sussidi specifici a coloro che hanno avuto dei deterioramenti cardiocircolatori significativi. 

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