Cassa integrazione, nuova veste col Decreto fiscale: ecco cosa cambia

Nuovi accessi, per specifiche categorie di lavoratori, alla Cassa integrazione in deroga e all’assegno ordinario. Ma solo a determinate condizioni.

Cassa integrazione Covid
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Il Decreto Fiscale getta le basi per una nuova fase della Cassa integrazione per Covid. Una misura che è stata direttamente protagonista delle disposizioni adottate a favore dei lavoratori durante la fase più acuta della pandemia e che, oggi, viene ridisegnata per tutti coloro che faranno richiesta, così da accedere all’assegno ordinario come alla cassa integrazione in deroga. Inoltre, sempre secondo decreto, verranno riconosciute altre nove settimane per i datori di lavoro appartenenti ai settori industriali e ad altre categorie specifiche. Una nuova veste che, probabilmente, accompagnerà il provvedimento per i periodi di riferimento e che avrà il compito di tamponare al meglio laddove l’emergenza Covid si farà ancora sentire nell’ambito del lavoro.

Nello specifico, la Cassa integrazione svolge un ruolo fondamentale in questo senso. Durante la pandemia, a più riprese, è stato contestato l’eccessivo allungamento dei tempi di erogazione e, in alcuni casi, l’assenza di alcune settimane di contribuzione. Un problema che, vista l’estensione, non dovrebbe porsi in futuro. Il Decreto Fiscale ha riconosciuto la possibilità di ulteriori tredici settimane per coloro che faranno richiesta di entrambe le misure (assegno ordinario e Cig in deroga), per quei settori che hanno già accesso alla Cig guadagni ordinaria.

Cassa integrazione, le novità del Decreto Fiscale

Sia per una situazione che per l’altra, il periodo di riferimento della Cassa integrazione sarà quello compreso fra l’1 ottobre e il 31 dicembre 2021. Restano tuttavia differenti le condizioni di accesso. Le disposizioni previste dall’articolo 11 del Dl 146/2021, nel quale si regolava la proroga della Cig per Covid, ha reso noto il riconoscimento di ulteriori settimane, che potranno essere richieste dalle aziende fino alla fine del 2021. E’ qui che, alle ventotto settimane regolarmente previste dalla copertura dall’1 aprile al 31 dicembre, si aggiungeranno le altre 13 previste dal Decreto. Per la Cassa integrazione guadagni ordinaria, invece, le diciassette settimane verranno integrate di altre nove, ma solo per i lavoratori dell’industria tessile e correlati. Ovvero, per coloro che lavorano nel settore delle confezioni di abbigliamento, articoli in pelle e pelliccia. Sempre fino al 31 dicembre 2021.

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Per alcune specifiche categorie di cittadini, quindi, sarà consentito l’accesso a misure quali la Cassa integrazione in deroga, l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà bilaterali (specifici per le province autonome di Trento e Bolzano) e all’ordinaria integrazione salariale prevista per l’emergenza Covid. Ma, come detto, solo per i lavoratori dell’industria tessile e correlati. Le aziende che faranno domanda per le 13 settimane aggiuntive, dovranno procedere una volta scadute le 28 già previste. In caso contrario, non potrà essere inoltrata domanda.

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