I costi aumentano e le novità pure. La conservazione delle bollette è necessaria come il rispetto delle regole del RdC. E occhio ai prelievi…

I tempi che corrono hanno imposto agli italiani un nuovo modo di affrontare le proprie giornate. Da una sostanziale elasticità nelle spese, la pandemia ha riportato in auge la tendenza al risparmio, generando qualche effetto positivo (come la minor dilapidazione delle proprie risorse) ma anche altri negativi, come la stagnazione del denaro sui conti correnti, in alcuni casi conservato immobilmente, senza generare alcun rendimento. Una situazione che non ha mancato di lasciare il segno, spingendo lo Stato italiano a rivedere alcune disposizioni circa la mancanza di investimenti. Tuttavia, avere del denaro da parte mette al riparo da alcune situazioni spiacevoli.
Questo è innegabile. Specie in un periodo di forti rincari diffusi, che hanno portato i costi sia delle bollette (quindi delle utenze domestiche) che del carburante ad aumentare vertiginosamente. E proprio in un momento storico simile, è buona norma ricordare che la conservazione delle attestazioni di pagamento diventa fondamentale.
Le vecchie bollette valgono soldi
Soprattutto in merito alle bollette, al di là del limite temporale della loro valenza legale, disporre un archivio nel quale reperirle è un’abitudine che, alla lunga, può pagare. Letteralmente. In effetti, pur col limite di conservazione ridotto a 48 mesi (anche se i casi variano a seconda dell’utenza), può accadere che su determinati pagamenti sopraggiunga una contestazione, un sollecito o persino un distacco per una presunta fattura non pagata. Avere in una propria cartellina la bolletta in questione permetterà di contestare a nostra volta la richiesta del gestore, portandoci quindi a determinare la prosecuzione della nostra fornitura. In pratica, in questo senso il mantenimento di corrente e gas dentro casa è in mano nostra.
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Reddito di Cittadinanza, rischio sequestro
Prelievi, novità sul bancomat
Bollette e Reddito di Cittadinanza conosceranno quindi un periodo di sostanziale novità. E lo stesso sembra in procinto di accadere anche ai prelievi, sempre più attenzionati al fine di evitare reati come l’evasione fiscale o il riciclaggio di denaro. In questo senso, alcune banche hanno già iniziato a ridurre la possibilità di ricorrere al prelievo dal bancomat. Poste Italiane, da parte sua, sta lanciando un nuovo servizio cardless, che permetterà ai titolari di conti e prepagate di prelevare senza utilizzare alcuna carta bancomat. Sarà però indispensabile lo smartphone, poiché diventerà necessario accedere all’app Bancoposta o PostePay.
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