Pensione di inabilità, l’operazione fantasma che aumenta l’importo

Cos’è il sistema della totalizzazione? Per chi percepisce l’assegno di inabilità, un meccanismo che permette di accorpare i contributi versati in casse diverse dall’Inps.

Pensione inabilità
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Non tutte le indennità riconosciute ai contribuenti hanno percorsi lineari. In alcune circostanze, al fine di poter fare richiesta, è necessario dimostrare, documenti alla mano, di possedere determinati requisiti. Nel caso in cui si soffra una condizione di inabilità, ad esempio, esiste un meccanismo che permette di accorpare i vari contributi versati alle casse previdenziali al fine di incrementare l’assegno pensionistico. Si tratta del sistema della totalizzazione, ovvero un importo della pensione determinato sulla base delle gestioni pensionistiche incluse nella propria casistica.

In sostanza, al fine dell’assegno, si andrà a considerare tutti i periodi di contribuzione versati in ciascuna cassa, qualora chiaramente il contribuente abbia versato in più di una. La pensione di inabilità riguarda tutti i lavoratori per i quali la propria condizione di fatto impedisce l’assolvimento delle mansioni svolte fino all’insorgenza della malattia o dell’impedimento fisico. In questo modo, però, il sistema di calcolo tende a includere anche gestioni pregresse o comunque versamenti passati, convogliandoli in un’unica soluzione. Tutto secondo il sistema di calcolo contributivo.

Pensione di inabilità, come funziona l’accorpamento dei contributi

La strategia della totalizzazione, va ricordato, è sottoposta alla tassazione Irpef. Al pari, quindi, di ogni trattamento pensionistico. Possono però essere previste delle maggiorazioni sociali, a patto che fra le voci che compongono l’assegno della pensione ve ne sia perlomeno una che prevede il beneficio. Anche in questo caso, però, subentrano i requisiti del beneficiario. Il trattamento di inabilità viene riconosciuto a coloro che, all’ultima gestione d’iscrizione, risultano in stato inabilitante (legge n. 222 del 12 giugno 1984). La maggiorazione sociale viene consentita in base alla soglia reddituale, contrariamente a quanto avviene per il sistema di assegnazione dell’indennità, per la quale è necessaria documentazione medica.

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Per quanto riguarda l’erogazione, l’Inps gestisce autonomamente la liquidazione della pensione (il cui importo si attesta, al 2021, a 287,09 euro). Tuttavia, l’Istituto può agire anche per conto di altri enti previdenziali, a patto che vi siano precise condizioni stipulate. Inoltre, l’Inps si fa carico dell’erogazione anche qualora non vi siano quote previdenziali riferibili alla propria cassa. Il sistema della totalizzazione funzionerà comunque, anche in questo caso. La domanda per quest’ultimo dev’essere presentata proprio sul sito dell’Istituto, indicando i vari enti previdenziali presso i quali sono stati versati contributi. La pensione verrà erogata dal primo giorno del mese successivo. Il tempo necessario per svolgere gli accertamenti di rutine e far confluire le quote.

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