Pensioni: l’inquietante scenario per chi è nato negli anni ’80

Le prospettive per le pensioni di coloro che sono nati negli anni ’80 non sono propriamente rosee. Vediamo cosa potrebbe succedere

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Fonte Pixabay

La pensione sta diventando una chimera per molti giovani, che allo stato attuale rischiano seriamente di percepire un importo basso e di uscire dal lavoro piuttosto tardi. Focalizzandoci in particolare su coloro che sono nati negli anni ’80, quindi la fascia 32-41 anni, le difficoltà all’orizzonte sono molteplici.

La legge infatti prevede che chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 andrà in pensione con il sistema contributivo pure. Inoltre il requisito dei 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati salirà per effetto dell’aumento dell’aspettativa di vita.

Pensioni per i nati negli anni ’80: importo e possibile età di uscita dal mercato

In teoria sarebbe stata possibile a 64 anni con il medesimo numero di contributi. Il quadro però è stato reso ancor più complicato dal paletto posto dalla legge Fornero che prevede una pensione pari a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Quindi, ad oggi 1.280 euro.

Questa soglia in virtù dello scenario attuale, è raggiungibile con almeno 35 anni di contributi versati e con pensione calcolata con sistema misto. Con quello puro è praticamente impossibile da raggiungere con il medesimo periodo di contribuzione.

Solo chi può contare su una carriera lavorativa continua e con una retribuzione cospicua potrà avere accesso al “paradiso pensionistico”. Gli altri invece dovranno valutare opzioni differenti.

A quanto pare bisognerà lavorare di più. Nel 2040-2050 l’uscita dal lavoro sarà fissata a 68 anni. A ciò va aggiunto che bisognerà godere di una pensione pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale, ad oggi 690 euro.

Facendo una simulazione in prospettiva, per aver diritto ad una pensione (clicca qui per scoprire come andarci con appena 5 anni di contribuzione) di questo tipo, bisogna aver lavorato almeno 35 anni ininterrottamente con una retribuzione lorda pari a circa 1.500 euro. 

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E coloro che non rientrano in questa casistica, che fine faranno? Dovranno attendere addirittura il compimento del 71esimo anno di età. Si tratta di un salto non necessariamente obbligatorio. I requisiti per la pensione potrebbero essere maturati anche tra i 68 e i 71 anni, ma è bene illustrare quella che potrebbe essere l’ipotesi più catastrofica. 

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