PostePay, nuovo pericolo per gli utenti: così svuotano le carte

Il ricorso alle PostePay è notevolmente incrementato negli ultimi mesi. E i pagamenti da remoto finiscono fin troppo spesso vittime di phishing.

Phishing pericolo
Foto © AdobeStock

Non è stata certo la pandemia a lanciare l’uso massiccio delle PostePay ma è fuor di dubbio che il ricorso ai pagamenti da remoto sia stato notevolmente incrementato dalle restrizioni. Contatti vis a vis limitati, bisogno di tracciabilità e una certa comodità nell’effettuare tutto da casa: fattori che, combinati insieme, hanno aumentato a dismisura il ricorso alle pratiche di home banking e, naturalmente, di utilizzo delle carte prepagate. Il problema è che, parallelamente, è cresciuta anche l’azione dei criminali del web, pronti a incunearsi nelle zone d’ombra dei pagamenti online.

Ed ecco che, in questa fase storica, truffe come il phishing hanno ottenuto, purtroppo, un notevole successo fra i cybercriminali. Specie perché, in alcuni contesti, risultano particolarmente efficaci. Come abbiamo più volte ricordato, ricevere un messaggio che paventa il blocco del nostro conto o della nostra PostePay può provocare sensazioni umane in grado di destabilizzare il nostro umore. Fino a farci cadere nel tranello, anche se razionalmente ci rendiamo conto che qualcosa in cui messaggi non quadra.

PostePay in pericolo: come difendersi dal phishing

Nelle ultime ore, le segnalazioni da parte degli utenti si sono susseguite a un ritmo elevatissimo. Non solo per quanto riguarda le PostePay ma anche in relazione ad alcuni conti bancari, minacciati da tentativi di truffa. In questo quadro, si segnala purtroppo anche qualche raggiro riuscito. I cybercriminali, infatti, sfruttano in molti casi le sensazioni destabilizzanti di cui sopra, riuscendo a indurre gli utenti a cliccare sui link malevoli e a fornire, inconsapevolmente, i propri dati di accesso. Si tratta di link fasulli, che rimandano a dei siti contraffatti simili agli originali e, per questo, ancora più ingannevoli.

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Le carte prepagate, anche per una questione di protezioni meno sviluppate rispetto ai conti online, vengono prese di mira più facilmente. E questo nonostante Poste italiane abbia disposto efficaci strumenti sia di informazione che di protezione. Il più delle volte, le lamentele finiscono proprio sulle scrivanie delle Poste, anche se in realtà l’arma più efficace contro le truffe risiede nella sagacia delle potenziali vittime. E, nondimeno, nell’utilizzo delle informative messe a disposizione degli enti su come riconoscerle. L’obiettivo degli hacker è rubare le credenziali degli utenti, dati sensibili e codici di accesso alle carte, inviando messaggi spesso facilmente riconoscibili, dal momento che il leitmotiv è lo stesso. Occhio anche al linguaggio: spesso approssimativo e, quindi, non riconducibile a un ente. Gli stessi link appaiono sospetti. Anche per questo non vanno mai cliccati. L’unica cosa da fare è cestinare il messaggio e segnalare l’accaduto all’ente stesso. Niente di più.

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