Busta paga, aumenti in vista nel 2022: pronti 104 euro per questi lavoratori

Buone notizie per gli insegnanti. Nella busta paga, col rinnovo del Contratto della Scuola, potrebbe confluire finalmente un aumento a tre cifre.

Busta paga aumento
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Considerando i tempi che corrono, anche un piccolo aumento in busta paga potrebbe far comodo. E non solo col Bonus Irpef predisposto sull’impalcatura del vecchio Bonus Renzi. La Manovra 2022 consentirà a una determinata categoria di lavoratori di beneficiare di un parziale incremento dell’importo nella propria busta paga, nella misura di 104 euro lordi al mese. A usufruirne saranno gli insegnanti, categoria fra le più in difficoltà in termini di gap fra necessità di personale e precariato. Un’accoppiata dissonante che negli anni ha fatto estremamente discutere e che, ora, prova a riscuotere le attenzioni della Legge di Bilancio.

A condurre la trattativa è il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha impegnato il Governo sul fronte del rinnovo del contratto della scuola. Una discussione che, per il momento, sarebbe ferma sugli 87 euro. Il ministro vorrebbe portare la soglia perlomeno oltre le 100 euro, traghettando nella busta paga degli insegnanti un aumento a tre cifre. Negli 87 euro fin qui concordati, rientrerebbe l’elemento perequativo (ossia la parte dello stipendio concessa ai lavoratori non coperti da contrattazione aziendale). Come detto, però, l’obiettivo è trovare un punto di incontro fra quanto concesso e quanto richiesto (110 euro).

Busta paga, aumento per gli insegnanti nel 2022? La trattativa del Ministero

La Manovra 2022 dovrebbe aver messo a referto 260 milioni per il fondo valorizzazione docente, il quale dovrebbe essere impiegato per i rinnovi del triennio 2022-2024. Per ora, l’aumento fino a 104 euro resta un mero obiettivo più che una certezza, dal momento che la prima intesa in questo senso era stata sottoscritta il 24 aprile 2019, dall’allora premier Giuseppe Conte e le sigle sindacali riferite alla scuola. Aumenti a tre cifre che avrebbero dovuto riguardare il contratto del triennio in corso e che, con la Manovra annunciata in questi giorni, dovrebbero trovare risorse per concretizzarsi definitivamente.

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A oggi, l’aumento in busta paga rappresenta solo una parte del contratto nella forma auspicata. Il Patto per la Scuola dovrebbe prevedere, accanto al sospirato aumento salariale, anche nuovi termini per la mobilità, tema già affrontato con il decreto Sostegni bis. Nelle intenzioni, per i neoassunti, lo spostamento della cattedra potrà avvenire dopo i primi 3 anni rispetto ai 5 previsti fino a oggi. Per quanto riguarda il dibattito sugli aumenti salariali, difficilmente si arriverà ai 110 euro mensili richiesti. La soluzione di compromesso sembra però accessibile e, per una volta, la soglia delle tre cifre non appare così impossibile. Anche perché il pressing dei sindacati resta alto e, stavolta, non sembrano essere ammesse proroghe nella risposta.

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