Bancomat, occhio al pin: in questo modo vi svuotano il conto

Attenti al pin del bancomat! In questo modo riescono a scoprirlo e a svuotare il conto del malcapitato di turno. Ecco cosa c’è da sapere.

bancomat pin
Foto © AdobeStock

Spesa settimanale, bollette, caffè con gli amici e chi più ne ha più ne metta. Sono davvero tante i costi da dover puntualmente sostenere. A tal fine, ovviamente, bisogna sborsare del denaro, che ci aiuta a risolvere un bel po’ di problemi in più di un’occasione. Proprio in questo ambito capita spesso di dover prelevare i soldi al bancomat.

Un’operazione senz’ombra di dubbio estremamente semplice e che richiede davvero poco tempo. In alcuni casi, però, può capitare di imbattersi in situazioni poco piacevoli, con alcuni malintenzionati che riescono, a nostra insaputa, a scoprire il pin della propria carta e prelevare in seguito denaro. Ma come è possibile? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Bancomat, in questo modo riescono a scoprire i pin allo sportello della banca

Qualche tempo fa abbiamo visto come sia importante prestare la massima attenzione ai prelievi con bancomat, in quanto vi sono dei massimali da dover rispettare. Ma non solo, ogniqualvolta si effettua questa semplice operazione è bene prestare attenzione ad eventuali malintenzionati, che cercano di scoprire il pin della nostra carta, per poi svuotare il conto. Ma come è possibile?

A fornire spiegazioni in merito ci pensa uno studio dell’Università di Padova, svolto dai ricercatori del gruppo Spritz, ovvero Security and Privacy Through Zeal. Il gruppo, guidato dal Professor Mauro Conti, ha pubblicato uno studio dal titolo Hand me your pin!, che mostra un tipo di attacco agli sportelli Atm, attraverso cui dei malintenzionati riescono a scoprire il pin, anche quando l’utente copre la mano con cui digita il codice.

A tal fine i malintenzionati utilizzano almeno una telecamera che viene posizionata nella parte superiore dello sportello, riuscendo così a registrare i tasti premuti attraverso un’interfaccia usb. Una volta registrato tale video, lo suddividono in piccoli segmenti, riuscendo a far corrispondere i minuti ai tasti premuti per costruire un modello basato su questi dati. Il tutto avviene utilizzando un tastierino identico a quello dello sportello preso di mira.

Ebbene, grazie a tale studio è stato dimostrato come grazie a tale algoritmo, con tre tentativi, riescano a risalire al pin corretto nel 30% dei casi in presenza di codici a 5 cifre e nel 41% per quelli a 4 cifre. Lo studio in questione, sottolineano i ricercatori, ha visto il coinvolgimento solo di persone destrimani e con un range di età limitato.

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Proprio per questo motivo si ritiene che in presenza di persone mancine l’algoritmo potrebbe riscontare maggiori difficoltà. Dall’altro canto in presenza di persone più anziane, vista l’ampiezza dei movimenti nel digitare il pin, potrebbe risultare più facile scoprire il codice del bancomat. Dati che non passano di certo inosservati e che dimostrano come sia importante prestare la massima attenzione, onde evitare di dover fare i conti con spiacevoli inconvenienti.

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