Assenze, permessi retribuiti anche senza 104: ecco a chi toccano

Il congedo di paternità potrà essere equiparato alle prestazioni garantite dalla Legge 104. E i permessi retribuiti rientrano fra le agevolazioni.

Assenza retribuita caregiver
Foto © AdobeStock

Non arriverà tutto con la Manovra forse. Fatto sta che il 2022 si costituirà come un anno importante dal punto di vista delle politiche sociali e (si spera) lavorative. Nelle ultime settimane, ad esempio, hanno fatto notizia le particolari forme di agevolazione che interesseranno i titolari delle prestazioni garantite dalla Legge 104. Le quali saranno rivolte sia a chi verte in condizione di disabilità che a coloro che li assistono, i cosiddetti caregiver. Tuttavia, non è sempre necessario rientrare sotto l’egida della normativa in questione per beneficiare di determinate indennità. E’ il caso dei giorni di assenza retribuita.

Dieci per la precisione. Dieci giorni di assenza retribuita garantiti sotto forma di indennità, a favore dei titolari di 104 ma anche per altre specifiche condizioni. Può capitare, infatti, che alcune circostanze di vita portino un lavoratore a dover richiedere diversi giorni di assenza dal proprio posto di lavoro. Per svariati motivi appunto, che vanno dal semplice permesso per le nozze a quelli ben più problematici per malattia. Nel primo caso al lavoratore spettano 15 giorni consecutivi di permesso retribuito, previa domanda.

Permessi retribuiti: a chi spettano senza Legge 104

Nel caso in cui subentrino situazioni familiari che richiedono l’assistenza di un congiunto affetto da gravi disabilità, si potranno richiedere particolari tutele lavorative. Circostanze che somigliano di fatto a quelle della 104 ma che, magari, possono manifestarsi in maniera sporadica. Oppure, potrebbero capitare anche altre incombenze. Ad esempio, il congedo di maternità potrà essere affiancato da quello di paternità, che consiste proprio nei 10 giorni di assenza retribuita. Questo, perlomeno, quanto deciso con le ultime modifiche al provvedimento concesso ai neo-papà. Si tratta di un congedo obbligatorio fruibile entro il quinto mese dalla nascita del figlio.

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Nei prossimi mesi, il congedo di paternità dovrebbe diventare strutturale. Inoltre, con il Family Act potrebbe subentrare un’ulteriore estensione. Sta di fatto che, in queste fasi, al papà spetterà il 100% della retribuzione durante i giorni di assenza. La quota di compensazione con modello F24, inoltre, è ad appannaggio del datore di lavoro. Situazioni in divenire nei prossimi mesi, anche se non è chiaro quante risorse verranno destinate in Manovra alle misure sociali. A ogni modo, non solo la 104 da diritto ai permessi retribuiti.

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