Bollo auto, occhio alla prescrizione: la verità che non ti aspetti

Quali sono i termini di prescrizione da considerare per il bollo auto? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Bollo auto prescrizione
Foto © AdobeStock

Alle prese tra bollette da pagare e necessità quotidiane di diverso genere, sono davvero molte le spese da dover puntualmente fronteggiare. Se tutto questo non bastasse, complice l’impatto negativo del Covid sull’economia, tante persone si ritrovano a dover fare i conti con una complicata gestione del bilancio famigliare. Tra le voci più costose si annoverano senz’ombra di dubbio quelli per l’auto.

Ne è un chiaro esempio il bollo auto, che deve essere pagato ogni anno da tutti coloro che possiedono un veicolo. Proprio soffermandosi sulla tassa automobilistica, sono in molti a chiedersi quali siano i termini di prescrizione da considerare e come far valere i propri diritti su questa tassa regionale. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Bollo auto, occhio alla prescrizione: tutto quello che c’è da sapere

Oltre ai tributi di competenza dello Stato, anche quelli locali non sono più dovuti una volta decorso il termine di prescrizione. Nel caso dell’Imu e della Tari, ad esempio, è di 5 anni. Per quanto riguarda il bollo auto, invece, il termine di prescrizione è di tre anni, a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa automobilistica doveva essere versata.

Ad esempio se il contribuente non ha pagato il bollo auto inerente l’anno 2019, la Regione ha tempo fino al 31 dicembre 2022 per notificargli l’avviso di accertamento con relativa intimazione a versare la somma dovuta. Questo vuol dire, quindi, che il bollo auto non è più dovuto trascorsi tre anni durante i quali non è mai arrivata una cartella di pagamento. In questo caso l’automobilista può avvalersi del termine di prescrizione del bollo auto, ricordandosi, però, che la cancellazione dell’atto non è mai automatica.

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A tal fine, infatti, è compito del proprietario del mezzo presentare il ricorso, in modo tale da ottenere la relativa cancellazione. In questo ambito interviene la Commissione tributaria provinciale, ovvero Ctr, che emana la relativa sentenza. In alternativa è possibile optare per l’istanza in autotutela, che permette di accelerare le tempistiche.

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