Commettono un errore sul lavoro: cosa le costringono a fare i proprietari

Dopo aver commesso un errore non propriamente madornale al lavoro, otto lavoratrici di uno stabilimento ortofrutticolo sono state punite severamente. Ecco in che modo

Lavoro
Fonte Pixabay

Sbagliare è umano, ma infierire su chi commette un errore è diabolico, soprattutto in ambito lavorativo. Purtroppo però è proprio quello che è successo ad otto lavoratrici di un stabilimento ortofrutticolo situato a Trento.

L’oggetto della contesa è una partita di mele che secondo il cliente sarebbe arrivata danneggiata. L’azienda ha quindi controllato chi si era occupato di di confezionare la merce. Una volta risalita alla squadra incaricata, ha deciso di punirle in maniera piuttosto dura.

Cosa hanno dovuto fare 8 lavoratrici dopo un errore commesso al lavoro

Per “rimediare” all’accaduto, le otto dipendenti sono state costrette a timbrare il cartellino d’uscita alle 15:30 e a lavorare fino alle 17:00. In pratica per “risarcire” la società ortofrutticola (Società Frutticolori Romagnano in provincia di Trento) hanno dovuto concedere gratuitamente un’ora e mezza del proprio tempo.

A denunciare l’accaduto è stata la Federazione Lavoratori Agro Industria della Cgil e la Federazione Agricola Alimentare ambientale Industriale della Cisl. I sindacati hanno sottolineato come il sistema punitivo utilizzato sia illegale e completamente agli antipodi con le regole sancite dallo Statuto dei lavoratori.

A rendere la situazione ancor più ingarbugliata c’è anche la mancanza di una contestazione ufficiale dell’episodio incriminato (così come previsto dalla prassi), il che rende il provvedimento disciplinare ancor meno conforme. Inoltre non esiste nessuna prova certa che attesti che l’errore commesso è riconducibile a loro. 

Le associazioni sindacali contestano anche la mancata copertura assicurativa per il servizio extra prestato, in pratica hanno lavorato in nero. Ragion per cui si preannuncia una lunga e tortuosa battaglia legale, anche perché la Frutticolori è recidiva in tal senso. 

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Lo scorso aprile era stata al centro di un caso analogo. Ai tempi è andato in scena uno sciopero di due giorni da parte di una quarantina di operatrici. Una è stata sospesa per due giorni e altre cinque hanno ricevuto una lettera di richiamo. I problemi sul lavoro sono ormai all’ordine del giorno. Al contempo però andrebbero risolti e non portati per le lunghe con meschine ripicche.

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