Pensione a rate, la proposta post Quota 100: il futuro diventa sempre più incerto

Addio Quota 100, spunta l’ipotesi della pensione a rate. Prima la parte contributiva poi quella retributiva. Tutto su questa proposta che spaventa i pensionati.

euro pensione
Pixabay

Il 1° gennaio 2022 è atteso con ansia dai pensionati. A partire da quella data, infatti, entrerà in vigore un nuovo profilo pensionistico che sostituirà Quota 100. Il problema è che ancora non si ha idea di quale sarà questo innovativo sistema. Le ipotesi al vaglio del Governo sono molteplici, l’ultima proposta avanzata da Tridico accoglie l’idea di una pensione a rate. In un ventaglio di possibilità sarà questa la soluzione scelta a partire dal nuovo anno?

Conosciamo meglio la pensione a rate

Prima di poter dare un’opinione sull’ultima proposta di Pasquale Tridico è opportuno approfondire la conoscenza con l’ipotesi della pensione a rate. Il presidente dell’INPS ha individuato come nuovo profilo pensionistico una linea che suddivide l’assegno pensionistico in due parti, due rate. L’ipotesi ha come destinatari i lavoratori di età pari a 63 o 64 anni e prevede che la pensione mista sia accumulata al 50% con sistema contributivo e al 50% con sistema retributivo. Il primo sistema implica che si percepisce quanto si versa, il secondo che si percepisce l’importo degli ultimi stipendi. Questo mix di pensione mista potrà essere richiesto dai lavoratori con 20 anni di contributi alle spalle. L’assegno pensionistico dovrà, poi, essere minimo 1,2 volte maggiore rispetto all’assegno sociale pari a 620 euro nel 2021.

Come verrebbe incassata la pensione

L’idea di Tridico è di incassare la pensione in due momenti differenti. La parte contributiva verrebbe incassata subito, usciti dal mondo del lavoro a 63 o 64 anni. La parte retributiva, invece, si potrebbe avere solamente al raggiungimento dei 67 anni di età. Tale sistema potrebbe interessare circa 200 mila lavoratori in tre anni e si stima che la metà saranno quotisti mentre un quinto riguarderanno i costi di Quota 100. In conclusione, la spesa totale sarebbe di 2,5 miliardi di euro con versamenti nel 2022 per 453 milioni di euro. Le cifre sono, naturalmente, solo stime per adesso così come la pensione a rate è, al momento, solo una delle ipotesi al vaglio del Governo per superare Quota 100.

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I dubbi sulla pensione a rate

Il dubbio principale sulla pensione a rate riguarda il periodo di attesa della pensione retributiva. Per alcuni anni, infatti, la rata potrà essere integrata in minima parte da un importo di reddito da lavoro. Non è prevista, infatti, la possibilità di cumulare la pensione con Ape Sociale, Reddito di Cittadinanza e misure simili. La scelta, dunque, sarebbe se vivere per tre anni circa con 700 euro al mese (integrabili con lavori extra) per passare poi a 1.300 euro una volta raggiunti i 67 anni oppure se continuare a lavorare con l’obiettivo di avere un assegno pensionistico con 100/150 euro in più a 67 anni.

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