La TV di Stato sembra pronta a tassare anche chi, pur non avendo la tv, possiede uno smartphone. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.
Presente ormai in quasi tutte le abitazioni, la televisione si rivela essere uno dei mezzi di comunicazione più diffusi e apprezzati. Proprio grazie a questo apparecchio, infatti, abbiamo la possibilità di attingere ad informazioni di vario genere, come ad esempio notizie di attualità, ma anche di intrattenimento oppure sport. Al fine di poter vedere i vari canali, però, bisogna necessariamente pagare il canone Rai.
Quest’ultimo, come noto, viene addebitato direttamente in bolletta, partendo dal presupposto che nelle case con un’utenza elettrica allacciata vi sia almeno una televisione. Ma non solo, al giorno d’oggi è possibile collegarsi alle varie trasmissione anche tramite i vari dispositivi mobile. Proprio da qui è partita la proposta di far pagare il canone Rai anche a chi, pur non avendo la tv, possiede uno smartphone. Ma come è possibile? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Canone Rai, la TV di Stato pronta a tassare smartphone, tablet e Pc: cosa c’è da sapere
Dal 2016 il canone Rai viene pagato attraverso l’addebito diretto sulla bolletta dell’utenza elettrica in rate mensili. Questo, come è facile intuire, è stato deciso con lo scopo di evitare che molti contribuenti non paghino la tassa in questione. Alla base di tale misura, come già detto, vi è la presunzione che nelle case delle famiglie con un’utenza elettrica allacciata vi sia almeno una televisione. Allo stesso tempo, grazie all’utilizzo di apposite applicazioni, è possibile guardare i programmi Rai anche da smartphone, tablet o PC.
Una possibilità, quest’ultima, che non è passata inosservata agli occhi dell’ad Rai Carlo Fuortes che a tal proposito ha proposto di estendere il pagamento del canone anche a tali dispositivi. Intervenuto in Commissione di Vigilanza lo scorso 12 ottobre, infatti, l’Amministratore delegato Rai ha posto l’attenzione sul fatto che gli investimenti risultino a rischio se non ci sarà garanzia di risorse. A proposito di quest’ultime, in particolare, ha lamentato la carenza di risorse provenienti proprio dai contribuenti.
A suo avviso, se è pur ero che l’addebito in bolletta ha permesso di ridurre l’evasione fiscale dal 27% al 3%, d’altra parte il canone è stato diminuito in misura più che proporzionale, facendolo scendere agli attuali 90 euro. Ma non solo, Fuortes ha sottolineato come il canone RAI risulti intaccato dalle maggiori trattenute tramite la tassa di concessione. Proprio per questo motivo solo l’86% di quanto pagato dagli utenti arriva nelle casse aziendali.
Da qui la richiesta dell’ad Rai di tagliare la tassa di concessione, aumentare l’importo del canone e consentire alla Rai di accedere ai fondi per l’editoria. Allo stesso tempo, ha chiesto di estendere il canone a tutti i dispositivi elettronici, quali smartphone, tablet e pc. Al momento, come già detto, si tratta solo di una proposta e ancora nulla è stato deciso in tal senso. Non resta quindi che attendere e vedere se il pagamento del Canone Rai verrà o meno esteso anche ai dispositivi mobile.