Caregiver, il bonus inaspettato: 399 euro per chi effettua queste spese

L’assistenza a un familiare non autosufficiente, consente ai cosiddetti caregiver di beneficiare di determinate agevolazioni. Incluso un rimborso spese.

Legge 104 rimborso
Foto di truthseeker08 da Pixabay

L’impegno, gravoso sia da un punto di vista fisico che economico, di assistere un proprio familiare in condizioni di disabilità, comporta delle conseguenti agevolazioni. Sul piano lavorativo, i cosiddetti caregiver possono beneficiare di alcuni accorgimenti, che vanno dai permessi retribuiti alla possibilità di essere esentati dai turni notturni. Resta il fatto che, sul piano pecuniario, pur potendo accedere a indennità precise (come l’accompagnamento) spesso ci si trova di fronte a ostacoli fin troppo grandi per essere superati semplicemente sommando disponibilità e agevolazioni.

Questo perché, in molti casi, le spese da sostenere sono diverse e tutte di una certa rilevanza. Soprattutto se la persona da assistere versa in condizioni tali da richiedere un’assistenza pressoché continua. Per questo si è cercato di mettere a punto sempre nuove forme di agevolazione per chi si trova nella situazione di dover assistere un familiare disabile sostenendo delle spese ingenti. Ad esempio, chi rientra nel quadro della Legge 104 può beneficiare di un bonus per l’acquisto di un auto, per le spese mediche e sanitarie. Tuttavia, nel pacchetto rientrano anche ulteriori spese che possono essere soggette a detrazione.

Legge 104, altre detrazioni per i caregiver: ecco su quali spese

Per determinate spese effettuate a favore di familiari rientranti sotto l’egida della Legge 104, i caregiver possono beneficiare di un rimborso di ben 399 euro. Una detrazione che può far recuperare parzialmente gli esborsi per le spese relative all’assistenza domestica del familiare. In sostanza, nel momento in cui non sarà possibile effettuare una vigilanza di persona, si potrà ricorrere all’aiuto di badanti e altro personale dedito all’assistenza di persone non autosufficienti. Si tratta, in questo caso, di spese detraibili per il 19% su un importo massimo di 2.100 euro. Una detrazione che varrà in ogni caso.

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L’assistenza, infatti, potrebbe essere fornita da realtà differenti sulla carta ma, sul piano della detrazione, non risulteranno distinzioni. Il 19%, quindi, resterà sia nel caso in cui la prestazione venga fornita da una cooperativa di servizi (con documentazione che dovrà specificare di quale servizio si tratta) che da un’agenzia interinale (con specifica della qualifica contrattuale dell’operatore). Possibile, inoltre, che la prestazione sia ad appannaggio di una casa di riposo o di cura. In questo caso, andranno specificati sia i corrispettivi riferiti all’assistenza che quelli forniti per altri tipi di servizio. Per rientrare nell’agevolazione, tuttavia, dovranno essere rispettati dei criteri precisi. Innanzitutto quello reddituale, fissato su un limite di 40 mila euro. Chiaramente, dovrà essere attestata anche la condizione di non autosufficienza. Non saranno considerate situazioni differenti.

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