Bitcoin, il titolo schizza dopo sei mesi: cosa c’è dietro il rilancio

Il possibile lancio dell’ETF sui contratti futures riporta in alto il titolo di Bitcoin, avvicinandolo al massimo storico. Ma gli investitori restano prudenti.

Bitcoin
Foto di Tamim Tarin da Pixabay

Il periodo nero sembra essere definitivamente alle spalle. Per la prima volta in sei mesi, infatti, Bitcoin si rilancia avvicinandosi al suo massimo storico da 60 mila dollari. I trader rinnovano la fiducia nella principale criptovaluta, segnando una nuova progressione nel ricorso da parte dell’utenza e, soprattutto, un sentore positivo per quanto riguarda il lancio dell’ETF sui contratti futures. E’ stata l’agenzia Bloomberg a riferire che, nei prossimi giorni, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti sarebbe pronta a negoziare il primo ETF futures di Bitcoin. Di fatto, una nuova linfa per il mondo delle crypto.

In due settimane, il titolo di Bitcoin riguadagna il 35%. Un vero e proprio rally, con risultati che non si vedevano ormai dallo scorso aprile. Il passo indietro di Tesla e dei governi che avevano tentato la strada della criptovaluta di stato, aveva gettato la crypto in uno sprofondo quasi mai registrato nella sua storia, tanto da spingere gli economisti a rivedere il giudizio sull’affidabilità di un sistema ancora troppo instabile. Ma, probabilmente in nome di questa stessa caratteristica, una variazione dell’umore del mercato ha portato il titolo a riguadagnare posizioni, toccando un +50% dal 20 settembre e rendendo il massimo storico di 64.895 dollari decisamente vicino.

Bitcoin, il rilancio firmato ETF: le sensazioni degli investitori

Il problema restano sempre i rischi. Secondo i numeri uno dei gestori dei fondi che si sono mostrati interessati al lancio dell’ETF di Bitcoin negli Stati Uniti, i titoli non registrati lasciano spazio alla manipolazione. Esponendo, quindi, i potenziali investitori ai rischi del settore. La regolamentazione, seppure auspicata, non è ancora a livelli tali da garantire il riparo dai possibili scivoloni. I trend, al momento, restano prudenti. Gli investitori si mantengono su prodotti soggetti a regole più ferree rispetto agli scambi di valuta digitale. Secondo Bloomberg, tuttavia, le proposte sui contratti futures sarebbero basate sulle regole dei fondi comuni.

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Il che, naturalmente, contribuisce a rialzare le quotazioni ma solo per gli investitori che masticano Bitcoin. La Sec stessa, nei mesi scorsi, aveva espresso dubbi circa l’affidabilità delle criptovalute in merito ai rischi per gli investitori. Problemi che risiederebbero sia nella liquidità (ritenuta inadeguata) che nella possibile manipolazione dei token. Senza contare il problema atavico delle oscillazioni, che rendono l’accesso ai risultati ancora troppo sensibile agli umori del mercato, capaci di portare in alto le quotazioni come di farle precipitare in base a dei semplici sbalzi. In sostanza, accanto a una fiducia riconquistata, gli investitori continuano ad andarci piano. Molto dipenderà dal giudizio della Sec.

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