Batosta su WindTre, via ai risarcimenti dal Codacons: cosa è successo

Una questione spinosa per WindTre, coinvolta in un’indagine su un caso di addebitamenti aggiuntivi. Come chiedere i rimborsi.

WindTre
Foto: Web

Dopo un’estate trascorsa a rivaleggiare con le altre compagnie telefoniche in merito alle offerte migliori, si delinea un momento complicato per WindTre. L’azienda, infatti, sarebbe finita nel mirino del Codacons a seguito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano, secondo la quale l’operatore sarebbe rimasto coinvolto all’interno di una truffa sui servizi offerti su smartphone. Il punto è presto spiegato: la società avrebbe imposto un addebito nei confronti dei clienti sui servizi aggiuntivi alla scheda SIM (meteo, gossip, giochi, oroscopo, ecc.).

In pratica, a ogni click sulla pagina web dei servizi in questione, sarebbero stati addebitati 9 centesimi agli utenti. Servizi peraltro accessibili tramite banner ritenuti fraudolenti. Gli importi, secondo i procuratori, sarebbero stati quindi ottenuti in modo ingannevole. L’importo, vista la natura minima, sarebbe inoltre sfuggito ai controlli degli utenti poiché, non appena raggiunta la somma di un euro al mese, l’addebito veniva bloccato in automatico.

WindTre, il caso dell’addebito imprevisto: come ottenere i risarcimenti

In sostanza, pur sfuggendo all’occhio dei clienti, la somma diventava ingente a causa del ragguardevole numero di questi ultimi. Una procedura che, a quanto pare, sarebbe stata rivelata da un ingegnere dell’hub tecnologico di Wind Accenture, a seguito di alcuni controlli. Nei mesi scorsi, ben 21 milioni di euro sarebbero stati sequestrati a Wind, poiché ritenuti frutto delle percentuali sui servizi attivati da società di contenuti Bright Moby e Yoom. Altri 109 mila euro erano stati sottoposti a sequestro preventivo sui conti di Vetrya. Ovvero la società subentrata a Pure Bos (il precedente hub di Wind) per la contrattualizzazione dei contenuti.

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L’indagine è andata avanti, portando all’iscrizione nel registro degli indagati alcune persone sospettate di frode informatica. Senza contare che, di recente, è stato disposto un nuovo regolamento che impone agli operatori di inviare ai propri clienti una richiesta esplicita per ricevere i servizi aggiuntivi. Oltre che la rimozione di un blocco preimpostato. Appena 390 utenti su oltre 8 milioni avrebbero dichiarato di non volere il blocco. Anche per questo il Codacons è intervenuto sulla questione, disponendo le pratiche dei rimborsi per i clienti Wind coinvolti. Dal sito dell’associazione è possibile scaricare il modulo per costituirsi parte offesa già dal 28 settembre.

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