Lavori gravosi, si allarga il ventaglio: chi può andare in pensione anticipata

Il rafforzamento dell’Ape Sociale è una delle strategie per la riforma della pensione. L’elenco dei lavori usuranti si allarga (per ora) a 203.

Pensione anticipata lavori gravosi
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Accesso all’Ape Sociale ulteriormente allargato, con un’estensione del ventaglio relativo ai lavori considerati usuranti. Al momento sono 203, numero aumentato dal lavoro della commissione incaricata di valutare l’elenco finora in vigore. Il quale, ora, accoglie nel novero delle mansioni finora neanche considerate papabili, come il personale Ata (i bidelli in particolare) e anche i macellai. Chiaramente serviranno ulteriori step prima dell’ok definitivo all’estensione. Il primo vaglio arriverà dal Ministero dell’Economia e da quello del Lavoro. Poi toccherà al Governo decidere se il tutto sarà ufficialmente fattibile.

L’impressione, comunque, è che la direzione presa sia conforme a quanto fin qui ipotizzato per la riforma del sistema pensione. Un ampliamento dei lavori consideranti gravosi o usuranti per garantire un accesso al pensionamento anticipato per una più nutrita schiera di lavoratori. Una delle alternative in ballo per garantire un meccanismo equo in vista della chiusura di Quota 100. Il rafforzamento di fatto della misura esistente dell’Ape Sociale.

Ape Sociale rafforzata: in pensione prima con questi lavori usuranti

L’accesso al Super Ape Sociale richiederà naturalmente dei requisiti sia dal punto di vista anagrafico che contributivo. Nello specifico, rispettivamente 63 anni e 36 di contributi, con condizione obbligatoria di aver svolto un lavoro usurante almeno per 6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10. Per quanto riguarda questa particolare tipologia di mansioni, l’Inail le definisce sulla base di tre criteri: la frequenza degli infortuni sul lavoro, le giornate d’assenza per tale ragione e le giornate medie di assenza per malattia. Qualora fossero confermate le nuove categorie, i lavori usuranti diventerebbero 203, per un totale di oltre mezzo milione di lavoratori.

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Non sono solo ragioni organizzative ad aver spinto gli enti competenti a far leva sul Super Ape Sociale. Secondo i dati Inps, infatti, negli ultimi 4 anni oltre il 61% delle richieste di pensione anticipata sono state respinte. Questo perché i richiedenti non figuravano come operativi nei cosiddetti lavori usuranti. Le prospettive, al momento, parlano chiaro. Se la strategia del Governo è riformare il sistema pensione incrementando il ricorso all’uscita anticipata, pur nella possibilità di un assottigliamento, è probabile che le file dei lavori gravosi vadano a incrementarsi. Al momento vi rientrano figure professionali quali tranvieri, verniciatori industriali e conduttori di autobus ma, anche altri come gli insegnanti di scuola elementare e, ora, anche bidelli. Un elenco che, da qui alla fine dell’anno, potrebbe contare perfino qualche voce in più.

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