Bonifico in ritardo, la banca è costretta a risarcire? La verità che non ti aspetti

La banca è costretta a risarcire il cliente nel caso in cui il bonifico arrivi in ritardo? Ecco la verità che non ti aspetti.

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A partire dal pagamento di piccoli debiti, passando per possibili fornitori, fino ad arrivare all’acquisto dei mobili per la propria casa, prima o poi capita a tutti di dover fare un bonifico. Un’operazione facile e veloce che può essere svolta recandosi presso l’istituto di riferimento oppure comodamente dalla propria abitazione, grazie all’utilizzo di uno dei tanti servizi online a oggi disponibili.

Dall’altro canto è sempre bene non sottovalutare mai nulla, in quanto non sempre le cose vanno come sperato. Lo sa bene un correntista che ha dovuto attendere oltre un mese prima di vedersi accreditare un bonifico. Proprio in questo ambito sorge spontanea una domanda: la banca è costretta a risarcire il cliente nel caso in cui il bonifico arrivi in ritardo? Ecco la verità che non ti aspetti.

Bonifico in ritardo, la banca è costretta a risarcire? Ecco cosa c’è da sapere

Ogni bonifico comporta, ovviamente, un trasferimento di denaro. Proprio per questo motivo, come è facile immaginare, pur trattandosi di un’operazione di per sé semplice, non mancano i dubbi. Questo avviene soprattutto nel caso in cui non ci si veda accreditare quanto dovuto.

Lo sa bene un correntista che ha dovuto attendere oltre un mese dall’ordine per vedersi  accreditare oltre 200 mila euro. Una situazione che, data la cifra, ha provocato uno stato di stress, tanto da indurre il soggetto in questione a trascorre notti insonni e “fare uso di psicofarmaci“.

Ebbene, grazie alla sentenza numero 24643, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso dell’istituto di credito, condannando quest’ultimo a risarcire il cliente per il danno morale. Come riportato da Il Sole 24 ore, infatti, secondo la Cassazione:

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non occorre che tra il fatto noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva necessità causale, ma è sufficiente che il fatto da provare sia desumibile dal fatto noto come conseguenza ragionevolmente possibile, secondo un criterio di normalità desumibile da regole di esperienza“. Nel caso in esame, come già detto, il ritardo della banca ha causato al cliente un alto livello di stress, per cui ha diritto al relativo risarcimento per danni morali.

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