Visita medica e detrazione fiscale: cosa succede se si paga con un altro bancomat

Portare in detrazione le spese di una visita medica è possibile. Ma come funziona se il pagamento avviene con un bancomat che non sia del visitato?

Visita medica pagamento
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Le detrazioni fiscali presuppongono un filo diretto fra il pagamento e il destinatario del beneficio. Naturalmente, il requisito base è la tracciabilità del saldo. Il quale, a partire dall’1 gennaio 2020 (con la Legge di Bilancio), è diventato praticamente obbligatorio al fine della riduzione dell’imposta lorda Irpef. La maggior parte dei servizi detraibili, quindi, richiede un pagamento tramite sistema cashless, ad esempio carta bancomat. Questo, però, pone un interrogativo strettamente connesso a quanto si diceva. Ovvero, la relazione fra il pagamento e il destinatario della detrazione.

Nel caso in cui una visita medica sia pagata con un altro bancomat, colui che l’ha svolta potrà comunque beneficiare della detrazione della spesa? Un interrogativo che non si è poi così radicalmente modificato dal 2020 a oggi. Può senz’altro capitare, infatti, che una persona non possieda uno strumento di pagamento in grado di rispondere ai requisiti (carta o libretto degli assegni). Viene quindi lecito chiedersi se una seconda persona, magari un genitore o un figlio, possa usare il suo bancomat senza far perdere la detrazione.

Dalla visita medica alla detrazione: il nodo dell’altro bancomat

Bisogna innanzitutto fare un distinguo fra il luogo in cui la visita medica viene svolta. Per le spese effettuati dai contribuenti, a norma di legge, è necessario l’utilizzo di uno strumento tracciabile per la detrazione fiscale (legge n. 160/2019). Tuttavia, in parte dipende anche dalla struttura. Se la visita medica viene svolta presso una struttura pubblica, infatti, così come in una struttura convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, non ci sarà bisogno del contactless. Tutto potrà avvenire in contanti senza problemi, ricevendo allo stesso modo una ricevuta fiscale che permetterà la detrazione.

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In caso contrario, ovvero se chi fornisce la prestazione (in questo caso un medico specialista) non è convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, la situazione cambia radicalmente. Il pagamento dovrà infatti avvenire con bancomat e la fattura della visita medica dovrà corrispondere al titolare del conto corrente al quale quest’ultimo è collegato. Questa resta l’unica via per poter accedere alla detrazione della spesa sul 730, altrimenti si dovrà dire addio anche a questo piccolo rientro.

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