Spaghetti di noti marchi contaminati: cosa c’è nella pasta che mangiamo

Attenzione! Grazie ad un test sono state rinvenute tracce di un potente erbicida in alcuni lotti di spaghetti di noti marchi. Ecco di quali si tratta.

spaghetti contaminati
Foto © AdobeStock

La cucina italiana è amata e conosciuta in tutto il mondo. A partire dalla pasta, passando per la pizze, fino ad arrivare al pesto, in effetti, sono tante le prelibatezze italiane, in grado di soddisfare i palati sia di grandi che di piccini. Molti, d’altronde, sono i piatti tipici del nostro Paese esportati anche all’estero, con ogni Regione che si contraddistingue con piatti caratteristici del posto.

Allo stesso tempo è sempre bene prestare attenzione a ciò che mangiamo, al fine di evitare di dover fare i conti con possibili inconvenienti. Proprio in tale ambito bisogna sapere che di recente è stata svolta un’indagine, in seguito alla quale sono state rinvenute tracce di un potente erbicida in alcuni lotti di spaghetti di noti marchi. Ecco di quali si tratta.

Spaghetti di noti marchi contaminati: rinvenute tracce di glifosato

Un nuovo test condotto in Germania ha confermato la presenza di glifosato in alcuni lotti di spaghetti. Si tratta di un potente erbicida che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato tra i probabili cancerogeni. Già in passato sono state rinvenute tracce di glisofato che, sottolineiamo, è stato rinvenuto in quantità basse e nei limiti di legge.

Allo stesso tempo, però, pone l’attenzione sul fatto che venga ancora molto utilizzato, finendo così nelle nostre tavole. A tal proposito, in base all’indagine condotta dalla rivista Öko-Test, si evince che più della metà delle 19 marche oggetto di test, esportate in Germania ma molte delle quali realizzate in Italia, presentano appunto piccoli quantitativi di questo tanto discusso erbicida.

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In particolare sono state trovate tracce di glisofato in 11 spaghetti, tra cui i marchi Barilla, Buitoni e Combino di Lidl. Le altre marche sono vendute perlopiù in Germania. Ma non solo, alcuni marchi hanno registrato la presenza di oli minerali e tossine della muffa. Registrata anche la presenza, a livelli aumentati, di Deossinivalenolo in due confezioni di spaghetti, compreso Combino di Lidl.

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