Fusione nucleare magnetica, primo test al mondo: obiettivo energia infinita

Una fonte di energia inesauribile e a impatto zero, sfruttando gli stessi princìpi del Sole. Un progetto, quello della fusione nucleare magnetica, che interpella le migliori menti del Pianeta.

Fusione nucleare
Foto © AdobeStock

Non era mai stato tentato un esperimento di tale portata. Una fusione nucleare magnetica, condotto dalla Commonwealth Fusion Systems, società spin-out del Massachusetts Institute of Technology. Un esperimento che ha visto l’applicazione di una tecnologia superconduttiva di tipo Hts e che mira a testare una fonte di energia potenzialmente inesauribile. La sperimentazione su Hts (High Temperature Superconductors), consente di confinare il plasma nel processo di fusione magnetica. Ovvero, riproducendo i princìpi attraverso i quali il Sole dà origine alla propria energia.

Ecco perché si parla di un procedimento in grado di fornire (sempre in potenza) un’energia inesauribile. Un esperimento intentato finora ma che, se vincente, potrebbe garantire la produzione di una quantità incredibile di energia completamente a emissioni zero. Una fonte energetica quindi sicura, sostenibile e inesauribile, come la migliore delle fonti rinnovabili. Un test pensato nell’ottica della riduzione delle emissioni di CO2 e di un più generale processo di decarbonizzazione.

Fusione nucleare magnetica, come funziona

La riduzione delle emissioni, con azzeramento dell’utilizzo dei combustibili fossili, è considerato il passo fondamentale per alleviare l’effetto del riscaldamento globale. E l’esperimento di fusione nucleare magnetica punta a generare un’energia pulita e inesauribile, sfruttando gli stessi princìpi che consentono la vita sulla Terra. Una fusione nucleare su magnete si basa proprio su quanto avviene sulla nostra stella, come sulle altre. La fusione di due nuclei di idrogeno in grado di sviluppare un’immensa quantità di energia, senza emissioni di gas a effetto serra né di altri elementi inquinanti.

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Un aspetto certamente positivo, poiché la quantità di energia prodotta non avrebbe nulla da invidiare a quella impiegata attraverso lo sfruttamento delle normali fonti. Di rimando, il confinamento del plasma a temperature elevatissime risulta una componente fondamentale per ricreare, almeno parzialmente, una situazione simile a quella che avviene con frequenza sul Sole. Un campo di ricerca ancora particolarmente attivo e che sta interpellando le migliori menti a livello mondiale per riuscire a ricreare le ideali condizioni di confinamento magnetico. Chiaramente, riprodurre una fusione solare sarebbe pressoché impossibile, anche considerando che la stella utilizza isotopo di idrogeno, presente al 99,98% nell’universo. L’obiettivo è comunque sostanzialmente lo stesso: fondere due nuclei di idrogeno e generare energia come neutroni ed elio. Gas privo di qualsiasi impatto ambientale.

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