Cannavacciuolo apparecchia sul Golfo di Sorrento: quanto costa cenare nel suo ristorante

Stavolta la pensata è stata davvero eccezionale. Chef Cannavacciuolo apre a Vico Equense e porta in tavola i sapori della sua terra (e non solo).

Antonino Cannavacciuolo ristorante
Foto © GettyImages

Il sapore del Sud nell’anfiteatro del golfo di Sorrento. Antonino Cannavacciuolo piazza un altro colpo vincente con il suo “Laqua Countryside”, il nuovo ristorante che verrà inaugurato a Vico Equense, sua terra natia. Un piccolo gioiello sorrentino, consegnato al giovane executive chef Nicola Somma, di Gragnano. Trentadue anni appena ma già un grande nome del settore, fianco a fianco con Cannavacciuolo già al Bistrot di Torino. Stavolta il contesto è davvero d’eccezione. Un locale affacciato su uno dei tratti di mare più belli della Campania, dove la cucina dello chef potrà attingere alla secolare tradizione gastronomica della sua terra.

Chiaro, si parla di cucina stellata. Antonino Cannavacciuolo, nonostante l’ancor giovane età, va senz’altro annoverato fra gli chef più importanti e conosciuti del nostro Paese, volto televisivo e giudice del talent culinario Masterchef. Esperienze che hanno contribuito ad accrescerne la popolarità anche al di fuori del circuito gastronomico. E, anche per questo, avvicinarsi a uno dei suoi tavoli non è cosa per tutti. Anche considerando che lo chef, finora, ha ottenuto ben quattro stelle Michelin. Vediamo quindi quanto può costare una cena nel suo nuovo gioiello.

Cannavacciuolo a Vico Equense: il costo del menù

Due menù degustazione a Laqua Countryside, uno da 85 euro e l’altro da 100. Accanto a questi, chiaramente, compare il menù à la carte. Nel primo caso, il “Ritorno alle origini”, l’elenco di pietanze non ha nulla da invidiare al secondo, anche con qualche euro in meno: si va dal benvenuto dello chef all’antipasto Tonno, tonno, tonno. Si prosegue con raviolo di faraona, zabaione al miso e fior di latte; quindi un’anatra albicocca, finferli, arancia e liquirizia, per poi chiudere con Nocciola condivisa. Il secondo menù degustazione, “I sapori di un tempo diverso”, vanno dal benvenuto dello chef al calamaro, salsiccia di vitello e finocchietto; primo con gnocco, arachidi, polpo e pollo; quindi rombo, vaniglia, friggitelli e pil pil; piccione mango e pannocchie; Fichi, provolone del monaco e tartufo nero.

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Per quanto riguarda il menù à la carte, si potrà spaziare su prezzi diversi, comunque tutt’altro che impossibili. Il piatto forte dell’antipasto, ad esempio, è il Foie gras, pesca, gambero e rafano, acquistabile a 30 euro. Altrimenti un più economico calamaro, salsiccia di vitello e finocchietto (27 euro). Per i primi, si va dallo spaghetto, mandorle, ricci di mare e quinoa al cardamomo (28 euro) al tubetto, zafferano, midollo e ostrica (27 euro). Per chi ama il riso, eccone un piatto con timo, limone, vongole patate (28 euro). Secondi di pesce con sogliola alla scapece o anguilla alla brace con prugne e radicchio (35 euro) entrambi, oppure di carne, con coniglio, scampo e fois gras: 70 euro (per due persone). Spazio anche all’agnello alla parmigiana, nocciola e Provolone del Monaco: 38 euro. Infine il dessert: la particolare patata, mascarpone e yogurt di bufala (20 euro) al cioccolato, caramello salato e frutti dell’orto. Stesso prezzo.

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