Cannabis in casa, c’è il primo sì: cosa prevede il testo base della legge

Ok alla coltivazione di massimo quattro piantine femmine di cannabis. Un sì che arriva dalla Commissione di Giustizia della Camera. E destinato a far discutere.

Cannabis legge
Foto © AdobeStock

Un sì che è solo il primo ma che è destinato a far discutere. E anche ampiamente, visto che la questione della cannabis in casa interpella praticamente tutti gli ambiti della società. La Camera ha infatti adottato il testo base per la depenalizzazione nella coltivazione della pianta in casa. Una prima apertura, che consentirà di coltivare un numero non superiore a quattro di piantine “femmine”, ovvero quelle in grado di produrre l’influorescenza con Thc. Il testo è stato votato in Commissione Giustizia a Montecitorio. Il testo è stato presentato da Riccardo Magi (+Europa) e Caterina Licatini (M5s).

Soddisfatto il presidente di +Europa, che ricorda: “Siamo i primi in Europa a depenalizzare la coltivazione domestica di cannabis per uso personale… Un fenomeno che negli Stati Uniti è stato adottato su larga scala e ha generato 300 mila posti di lavoro“. Il punto, secondo Magi, è che “il mercato legale ha sostituito quello illegale con notevole beneficio per la salute dei cittadini che possono seguire la filiera della produzione“. L’obiettivo sono coloro che possono aver bisogno di canapa per uso terapeutico, ma anche, come ricordato dal deputato M5s Mario Perantoni, “per combattere lo spaccio ed il conseguente sottobosco criminale“.

Cannabis in casa: cosa succede con il sì al testo

Secondo quanto prevede il testo, si procederà a una riduzione di pena per episodi di entità lieve, mentre per reati connessi a traffico, detenzione e spaccio, si andrà ad aumentare: da 6 a 10 anni. A precisarlo è ancora Mario Perantoni, presidente della Commissione Giustizia e relatore del provvedimento. In sostanza, si fa una distinzione fra droghe leggere e pesanti. A oggi, ricorda Magi, una pena da 2 a 6 anni può essere comminata per quella che viene definita “lieve entità”. Sarebbero proprio queste a diminuire, da un massimo di un anno per la cannabis ai due per le altre droghe.

LEGGI ANCHE >>> Isee inferiore a 40mila euro? Per te la cannabis è gratis

Come prevedibile, il voto ha provocato qualche sconquasso in maggioranza. Astensione da parte di Italia Viva, mentre è stato dato parere positivo dal Partito democratico, Movimento 5 stelle e Liberi e Uguali, oltre che da +Europa. Ferma l’opposizione della Lega e di tutto il Centrodestra, da Fratelli d’Italia a Forza Italia, fino a Coraggio Italia. Unica eccezione, il voto a favore dell’azzurro Elio Vito, assegnato alla Commissione Giustizia. Il tutto in attesa che il dibattito si trasferisca sui ben più spinosi campi dell’interazione sociale. Stroncatura netta da parte del senatore del Carroccio, Simone Pillon: “Trovo semplicemente assurdo che qualcuno in Parlamento ancora insista a voler legalizzare la vendita di droga ai nostri ragazzi”.

Impostazioni privacy