“No Green Pass” contro i supermercati Conad: cosa sta succedendo

L’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, si schiera con l’obbligo della Certificazione per i dipendenti della grande distribuzione. Polemica su Twitter.

Green Pass
Foto © AdobeStock

Sono stati i protagonisti involontari nel periodo del lockdown. Gli unici rimasti aperti ininterrottamente, a fornire eguale servizio e, chiaramente, fra i più esposti al rischio. Ora, però, i supermercati tornano a far parlare di sé e non per motivi legati al loro operato, fondamentale nel periodo più duro dell’emergenza Covid. Per il quale, peraltro, non si sono registrati inizialmente incentivi specifici. Il problema, stavolta, è quello del Green Pass. Non è ancora chiaro se diventerà obbligatorio o meno anche per i dipendenti di queste catene ma, dagli studi di Quarta Repubblica, arriva una polemica destinata a far discutere a lungo.

Il protagonista è stato l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese. Il dirigente della catena di supermercati con una rete di oltre 3.300 punti vendita in Italia, ha spiegato dagli studi di Rete 4 la sua approvazione per un’eventuale obbligatorietà del Green Pass per i lavoratori della grande distribuzione, ma anche di altri settori. Inoltre, lo stesso Pugliese ha lasciato intendere che proprio la rete Conad potrebbe prendere provvedimenti qualora i dipendenti (sempre a fronte di un’obbligatorietà di Green Pass) non avessero ricevuto il vaccino. Con tanto di soluzione proposta: “Credo che la via più giusta sia quella di andare in aspettativa non retribuita, in modo che possiamo sostituirli“.

Conad e vaccini, la polemica dopo le dichiarazioni dell’ad

Il catalizzatore della polemica è stata la rete, chiaro. Soprattutto Twitter, dove è spopolato l’hashtag #Conad, finito rapidamente fra i trend topic. Come spesso accaduto in questi casi, a venirne fuori è stata una guerra di campanile fra chi ha trovato corrette le affermazioni dell’ad e chi, invece, si è trovato totalmente in disaccordo col ragionamento di Pugliese. Qualcuno (e anche questo accade spesso) ha finito per andare oltre, arrivando a invitare i clienti a boicottare la catena di supermercati. Alcuni lo hanno fatto in maniera soft (definendo in un post il boicottaggio come “uno strumento pacifico e democratico di risposta a un atto dispotico e discriminatorio”).

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C’è anche comunque una nutrita schiera di utenti che si schiera con l’amministratore delegato, optando per Conad proprio per questo motivo. “Andrò a comprare da Conad più spesso sapendo che è un posto sicuro”, scrive qualcuno. Non è una battaglia fra no vax e pro vax ma, visto il trend degli ultimi tempi, quasi ogni dibattito sul tema si trasforma rapidamente nel rintocco di due campane. Intanto, sull’obbligatorietà del Green Pass si continua a discutere. Probabile l’estensione ai dipendenti della Pubblica amministrazione, così come nei luoghi dove deve essere già esibito da clienti e avventori. Un’opzione ragionata come incentivo alla vaccinazione e per evitare un vero e proprio obbligo della somministrazione. Solo ipotesi al momento. Ma forse non per molto.

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