La Legge salva-suicidi: debiti archiviati per queste categorie

Arrivati i primi decreti di esdebitazione relativi alla Legge salva-suicidi: debiti cancellati a fronte di condizioni di particolare gravità.

Cancellazione debiti salva-suidici
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Ritrovarsi ad affrontare un pesante debito e riuscire a beneficiare di un’agevolazione per farvi fronte è sicuramente un buon viatico per scongiurare decisioni drammatiche. Da alcuni tribunali, infatti, sono arrivati i primi decreti di esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti per gli incapienti, ai quali viene comunque comminato l’obbligo di dichiarazione dei redditi per quattro anni. Si tratta, di fatto, dei primi effetti della cosiddetta Legge salva-suicidi, pensata per i debitori impossibilitati a saldare le proprie mancanze.

Si tratta delle modifiche alla legge 3/2012, apportate con il decreto legge 137/2020, applicato in tempo di pandemia e volto scongiurare eventuali situazioni rischiose nei nuclei familiari incapienti o per debitori non più in grado di far fronte alle proprie rimanenze. Nello specifico, i destinatari del provvedimento sono coloro che, a fronte di finanziamenti insoluti o debiti derivanti da pregresse attività, non sono a disposizione di alcuna utilità per adempiere alle richieste dei creditori.

Legge salva-suicidi, la procedura di cancellazione dei debiti

Secondo quanto previsto dalla salva-suicidi, con l’introduzione dell’articolo 14-quaterdecies relativo alla normativa sul sovraindebitamento, si definisce la figura del debitore incapiente. Ossia, una persona fisica ritenuta meritevole ma non più in grado di far fronte alle proprie incapienze, né nell’immediato né in prospettiva futura. Una situazione, in pratica, di estrema difficoltà, dovuta a ragioni ritenute plausibili (come ad esempio la perdita del lavoro). Per queste persone sarà quindi possibile accedere alla procedura di esdebitazione anche se per un’unica volta. Nel senso che in futuro non avrà più la possibilità di accedere all’agevolazione in caso di ulteriori debiti assunti.

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Un esempio in tal senso, riportato da studiocataldi.it, riguarda un decreto emesso dal Tribunale di Macerata, relativo al caso di una donna separata, con figlia a carico e bassa retribuzione, la quale si ritrovava a far fronte a dei debiti contratti con finanziarie. In questo caso, il decreto di esdebitazione si richiedeva subordinato a una procedura di liquidazione (con procedura già avviata secondo la vecchia normativa). Secondo il giudice, il ricorso al 14 quaterdecies era da considerare ammissibile, concedendo quindi alla richiedente l’opportunità dell’esdebitazione. Obbligo vigente, la presentazione delle quattro annualità successive della dichiarazione dei redditi. Pena, la revoca del provvedimento.

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