Bonus idrico, si vede luce: risorse e utilizzo, quello che c’è da sapere

Tutto pronto o quasi per l’introduzione definitiva del Bonus idrico. Agevolazione per aggiornare gli impianti di rubinetteria e i sanitari.

Bonus Doccia
Foto © AdobeStock

Il nome ufficiale è Bonus idrico ma è conosciuto anche sotto altri nomi. Ma non è tanto la denominazione a interessare, quanto piuttosto il suo ritardo. Secondo le intenzioni del Governo, infatti, avrebbe dovuto veder luce addirittura a marzo 2021. Scadenza influenzata decisamente dal cambio dell’esecutivo e dalla nuova politica dei bonus innescata da Mario Draghi. L’impronta sulla politica fiscale ha fatto sì che il Bonus idrico, come altri previsti secondo altre tempistiche, cambiassero in corsa le loro scadenze. Il punto è che, per il momento, di novità ancora non ce ne sono.

L’ultima notizia, riferita al Corriera dal Ministero per la Transazione ecologica, fa comunque sapere che il decreto attuativo necessario all’entrata in vigore dell’agevolazione è in fase di ultimazione. Per questo, se non ora, almeno entro l’autunno è lecito aspettarsi che la voce “Bonus idrico” possa aggiungersi all’elenco delle agevolazioni previste per far fronte alla crisi. Questa particolare misura è stata introdotta in Legge di Bilancio 2021 e mira ad agevolare interventi specifici su rubinetteria e vasi sanitari.

Bonus idrico, come funziona: dalle risorse alle modalità d’uso

L’obiettivo del bonus è il risparmio delle risorse idriche e, di conseguenza, l’ammodernamento degli impianti esistenti. In pratica, il potenziale fruitore potrà richiederlo (una sola volta e per un solo immobile) per eseguire degli interventi di efficientamento idrico. Questo fino ad esaurimento delle risorse, ovvero i 20 milioni di euro stanziati per l’anno 2021. Non esistono priorità, se non quella legata alla tempistiche di presentazione della domanda: verrà dunque data precedenza alle istanze che arriveranno per prime sul tavolo dell’ufficio competente.

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A beneficiare dell’agevolazione, a norma di legge, sono i residenti in Italia, maggiorenni e titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale su edifici esistenti. Fra gli interventi previsti, la sostituzione dei sanitari in ceramica con i nuovi a scarico ridotto. Ma anche impianti di rubinetteria, soffioni e colonne doccia, il tutto con apparecchiature di ultima generazione in grado di regolamentare e, in caso, limitare l’afflusso dell’acqua. Di fatto, un bonus contro lo spreco. A ogni modo, per poter usufruire del Bonus idrico, occorrerà rientrare in alcune prerogative, ossia la fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri (con relativi sistemi di scarico). Oppure, fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori: portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto (9 per i soffioni e colonne doccia).

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