Diabete e pensione anticipata: si può? Ecco come funziona

La patologia del diabete può comportare percentuali di invalidità estremamente elevate. In alcuni casi, tali da far accedere al trattamento anticipato.

Diabete pensione anticipata
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Percentuali molto alte di diabete possono consentire di accedere a indennità ben precise, come la pensione di invalidità. Ma per quanto riguarda la pensione vera e propria, intesa come interruzione dell’attività lavorativa, le argomentazioni potrebbero essere diverse. Tuttavia, anche in caso di diabete può essere richiesta la pensione anticipata, qualora naturalmente si rispettino i requisiti previsti dall’Inps. I quali, nel caso specifico, riguardano il riconoscimento di un livello di invalidità lavorativa maggiore o pari all’80%.

In pratica, qualora la patologia comporti gravi problematiche fisiche, tali da compromettere non solo l’attività lavorativa ma anche la vita quotidiana, si palesa la possibilità di richiedere un pensionamento anticipato. In sostanza, nel momento in cui sussista un problema legato ad affezione da diabete senza che questo infici in modo sostanziale sul prosieguo del lavoro, non vi saranno i requisiti necessari per un’agevolazione di questo tipo.

Diabete, i requisiti necessari per la pensione anticipata

Come nel caso dell’invalidità, anche per la pensione anticipata si ragiona sulla base delle percentuali. Ad esempio, posto che soffrire di diabete non basta per ricevere l’assegno previdenziale prima del previsto, va rispettato il limite anagrafico. Nel senso che per i lavoratori uomini sarà necessario almeno il compimento del sessantesimo anno di età, mentre per le donne i 55 anni e 7 mesi. L’apporto contributivo dovrà invece essere perlomeno di 20 anni, mentre l’invalidità riconosciuta almeno all’80%.

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Nel caso in cui un lavoratore sia affetto da diabete con invalidità superiore al 74%, potrà essere richiesta una maggiorazione annua di due mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro svolto. In merito alla richiesta, il tramite sarà sempre l’Inps. Il quale si farà carico della disposizione del provvedimento, per il quale saranno comunque necessaria visita medica e certificazione attestante l’invalidità derivante dal diabete. Il certificato medico, da trasmettere telematicamente all’Inps, verrà emesso dal medico curante, presso il quale verrà svolta la visita. Nei casi più gravi, come l’invalidità al 100%, potrà essere richiesta la pensione di inabilità, con 5 anni di anzianità assicurativa e 4 di contributi previdenziali negli ultimi cinque anni.

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