Meglio non prestare soldi ad amici e parenti: ecco perché

Sono diverse le ragioni per cui è meglio non prestare soldi al prossimo, anche se si tratta di un amico o di un parente strette. Vediamo insieme il perché 

Prestare soldi
Fonte Pixabay

Prestare denaro a qualcuno è sempre un rischio. Anche nei casi in cui c’è massima fiducia nel soggetto a cui si decide di donare una somma di denaro, è bene valutare a cosa si va in contro.

Le procedure di recupero credito previste dalla normativa italiana in caso di inadempienza sono piuttosto complicate e non è detto che portino ad una risoluzione positiva in tempi brevi.

Questa è solo una delle ragioni che devono far riflettere prima di concedere un finanziamento a terzi. Vediamo di seguito le altre.

Prestare soldi ad amici a parenti: diversi buoni motivi per non farlo

Nel momento in cui si elargisce denaro a persone di fiducia, difficilmente ci si avvale di scritture private. Mettere nero su bianco farebbe storcere il naso alla persona a cui si è deciso di fare credito e metterebbe in dubbio il rapporto tra le parti.

Purtroppo però così facendo non si ha una prova certa del prestito e ciò è un fattore che penalizza in maniera netta in caso di controversia dinanzi ad un giudice. Già con un bonifico il quadro può cambiare radicalmente. Essendo uno strumento tracciabile, si può risalire all’operazione anche dopo diverso tempo ed utilizzarla come prova per appurare il tutto.

Il debitore potrebbe controbattere affermando che si sia trattato di un regalo. A riguardo, la Corte di Cassazione spesso e volentieri in caso di dubbio tra prestito e donazione propende per quest’ultima. Serve una prova schiacciante, altrimenti il rischio di rimetterci è alto.

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Bisogna poi considerare l’esborso economico per le spese legale. A fronte di una somma da recuperare pari a 1000 euro ne servono altrettanti per corrispondere il compenso all’avvocato. Quindi, è bene agire solo nel caso in cui la somma del credito da riscuotere sia notevole, visto che oltre alla parcella potrebbero essere necessarie anche altri esborsi e anche una gran perdita di tempo (da 6 mesi ad un 1 anno nel caso in cui il debitore paghi con le buone).

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