Prestito tra amici: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

Il prestito tra amici è legale ed autorizzato dalla Legge. Rappresenta un contratto di mutuo disciplinato dal Codice Civile e di conseguenza è bene possedere alcune nozioni di base. 

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Un prestito tra amici non deve essere sottovalutato facendo affidamento sulla fiducia dettata dal legame di amicizia esistente. Il rischio di non recuperare la somma prestata è un fattore da considerare e, per questo motivo, è consigliabile approfondire la conoscenza con questa particolare tipologia di contratto di mutuo. Chiunque può prestare occasionalmente del denaro con o senza l’applicazione dei tassi di interesse senza l’obbligo di identificarsi come una SpA. Ciò non significa, però, procedere con sufficienza senza conoscere le regole del Codice Civile.

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Cosa sapere sul prestito tra amici, la stipula dell’accordo

Prestare denaro ad un amico comporta dei passaggi che dovranno essere seguiti accuratamente per non rischiare di perdere la somma erogata né l’amicizia. Il primo passo prevede la stipula di un accordo che potrà avvenire verbalmente oppure per iscritto. E’ consigliabile procedere con una stesura scritta dato che, in caso di insolvenza, il creditore dovrà dimostrare l’esistenza del debito. E-mail, telefonate, registrazioni audio possono servire a dimostrare il prestito ma avere un foglio scritto con la firma delle parte è sicuramente il modo migliore per ottenere la restituzione del denaro.

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Interessi e garanzie

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Altri aspetti fondamentali da approfondire riguardano gli interessi applicati e le garanzie richieste. Il contratto di mutuo tra privati, come due amici, può essere sottoscritto solo se l’operazione viene effettuata non con continuità. Non deve diventare, dunque, un’attività professionale per il creditore pur assomigliando in tutto e per tutto ad un tradizionale finanziamento.

Chi eroga il denaro può definire un importo e vi può applicare degli interessi. Solitamente, l’amicizia tra due persone porta alla definizione di tassi bassi o pari a zero ma non sempre è così. In questo caso, è bene per entrambe le parti mettere per iscritto i tassi di interesse applicati che in nessun caso possono superare il tasso di usura stabilito dalla Legge periodicamente.

Come le banche, poi, il creditore può richiedere delle garanzie a supporto dell’erogazione del denaro. La più utilizzata è la cambiale la cui emissione con data di scadenza obbliga il debitore alla restituzione della somma ottenuta in prestito.

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Inadempienza nei pagamenti, cosa succede?

L’amico che non restituisce i soldi non commette un reato, qualunque sia la motivazione dell’inadempienza (volontaria o no). Il creditore, però, può agire seguendo la via civile per poter riottenere quanto erogato. Inizierà una causa che potrebbe rivelarsi lunga e costosa.

Avere un documento scritto e firmato dalle parti che attesti la reale esistenza del prestito servirà al creditore per ottenere un decreto ingiuntivo. Questa mossa sarà utile per accelerare i tempi del rimborso ma non sarà possibile metterla in atto senza alcuna scrittura privata. L’unica via non avendo documentazione scritta sarà quella di procedere con una causa ordinaria portando a sostegno testimoni, e-mail e altre prove che dovranno dimostrare che l’erogazione di denaro non era una donazione ma un prestito.

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