Green Pass, importanti cambiamenti per chi non ce l’ha: cosa non potrai più fare

Importanti cambiamenti in vista per quanto riguarda l’utilizzo del Green Pass sui trasporti. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Da ormai più di un anno il governo cerca di adottare una serie di misure restrittive al fine di contrastare la diffusione del coronavirus. Limitazioni che hanno costretto molti imprenditori ad abbassare le serrande delle proprie attività, con sempre più persone alle prese con una difficile gestione del bilancio famigliare. Un periodo storico complicato, che vede l’esecutivo intervenire attraverso varie forme di sostegno, come ad esempio l’erogazione di contributi a fondo perduto.

Ma non solo, il governo a guida Draghi ha deciso di adottare anche altre misure, come il tanto discusso Green Pass che, a partire dal 6 agosto, è obbligatorio per accedere a numerose attività al chiuso, come ad esempio palestre e ristoranti. Se tutto questo non bastasse, a partire dal 1° settembre si dovrà fare i conti con l’estensione dell’utilizzo del certificato verde. Proprio in tale ambito sono in molti a chiedersi cosa cambierà dal prossimo mese per quanto riguarda l’utilizzo del Green Pass sui trasporti. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Green Pass per i trasporti, importanti cambiamenti in vista: le regole dal 1° settembre

Come noto, a partire dal 1° settembre il Green Pass verrà esteso, con le nuove norme che, salvo ulteriori disposizioni, saranno valide fino al 31 dicembre 2021. Oltre al vaccino, ricordiamo che può ottenere il Green pass chi è guarito dal Covid negli ultimi  6 mesi oppure ha fatto un tampone molecolare o rapido con esito negativo nelle ultime 48 ore. Potranno in ogni caso accedere ai mezzi di trasporto senza certificazione verde i minori di 12 anni e i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute. Le mascherine non devono essere indossate dai bambini con meno di 6 anni e da soggetti con patologie o disabilità incompatibili con il relativo utilizzo.

Certificazione verde sui voli nazionali

Entrando nei dettagli, il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i voli nazionali. A tal proposito ricordiamo che in Europa era già necessario a partire dal mese di luglio. In linea di massima per muoversi nell’Unione Europea e nell’area Schengen è necessario il Green Pass con doppia dose. A seconda dei Paesi di destinazione, la vaccinazione è considerata valida dopo un periodo che varia tra 7 e 14 giorni dalla seconda dose. In ogni caso, prima di partire, si consiglia di informarsi su eventuali normative introdotte nel Paese in cui si desidera andare, onde evitare di dover fare i conti con possibili inconvenienti. Fuori dall’Unione Europea, invece, le regole cambiano da Stato a Stato. Sugli aerei è richiesto di indossare la mascherina chirurgica. La capienza è del 100%  sugli aerei e dell’80% cento sulle navette.

Green Pass sui treni, esclusi i regionali

Per quanto riguarda i treni, l’obbligo di avere il Green pass riguarda solo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, così come tutte le Frecce di Trenitalia e Italo. La certificazione verde, pertanto, continuerà a non essere obbligatoria per i treni regionali, anche se quest’ultimi effettuano servizio tra regioni diverse. La capienza sarà dell’80% sia in zona bianca che gialla. I treni Italo di Ntv viaggiano a capienza massima in quanto dotati di filtri come quelli utilizzati a bordo degli aerei, ovvero in grado di garantire un ricambio continuo e completo dell’aria. Obbligatorio avere sempre la mascherina chirurgica o ffp2, eccetto quando si mangia o si beve, al proprio posto e senza alzarsi.

Green Pass sui pullman per viaggi tra regioni diverse

Certificazione verde obbligatoria, a partire dal 1° settembre, anche sui pullman che collegano regioni diverse. Obbligo esteso anche agli autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, mentre sono esclusi quelli che prestano servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale. Anche in questo caso la capienza sarà dell’80% sia in zona bianca che gialla. Obbligatorio, inoltre, indossare la mascherina chirurgica o ffp2.

Green Pass per navi e traghetti, eccetto lo Stretto di Messina

Certificazione verde obbligatoria anche per viaggiare su navi e traghetti che effettuano trasporto interregionale. Green Pass non obbligatorio se il traghetto collega due posti della stessa Regione e nemmeno sullo Stretto di Messina.

Accesso libero per il trasporto pubblico locale

Diverso il discorso per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. L’utilizzo del Green Pass, infatti, continuerà a non essere obbligatorio per viaggiare in metropolitana, oppure su bus urbani e regionali. La capienza sarà dell’80% sia in zona bianca che gialla, con i passeggeri che dovranno utilizzare obbligatoriamente la mascherina chirurgica.

Soffermandosi sulle linee guida sul trasporto inviate dal ministero al Cts, bisogna sapere che quest’ultime prevedono il ritorno del controllore sui mezzi pubblici e a terra. In particolare, in base alle indicazioni, inviate anche alle Regioni, che dovranno quindi costruire ciascuna il proprio piano, il controllore avrà il compito di verificare non solo il biglietto, ma anche la corretta applicazione delle misure anti Covid.

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Taxi, non serve il Green Pass

Proprio come i bus urbani e regionali, i taxi vengono considerati mezzi di trasporto locale. Proprio per questo motivo non necessitano dell’utilizzo del Green Pass. Sono previste, comunque, delle misure anti Covid. Tra queste si annoverano l’obbligo di indossare la mascherina e di sedersi sul sedile posteriore. Per le vetture fino a 5 posti, i passeggeri possono essere soltanto due. Il numero sale a tre se conviventi.

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