Smartphone, addio Google: da settembre niente più servizi per questi dispositivi

I sistemi di sicurezza aggiornano la versione Android e gli smartphone che non la supporteranno vedranno evaporare i servizi Google.

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Se si decidesse di star dietro ai continui cambiamenti del mondo tecnologico, probabilmente, si finirebbe al verde nel giro di pochi mesi. Il ritmo del cambiamento, infatti, è decisamente più rapido che in qualsiasi altro settore, quasi fosse una rivoluzione industriale in forma permanente. Dispositivi usciti fuori in pompa magna e già obsoleti dopo un anno, smartphone di ultimo modello che, magari, dopo qualche mese già non lo sono più. A volte anche per un semplice dettaglio.

Un quadro in costante mutamento che, naturalmente, risente anche della competitività (in molti casi competizione) fra le aziende del settore. Senza contare che queste, alla fine, dovranno arrivare a interagire con i giganti della tecnologia (Google in primis) per riuscire a ottenere il massimo delle performance. E proprio da Google è in arrivo una novità importate, pronta a offrire al mondo in questione l’ennesimo scossone.

Smartphone senza Google, ecco perché

Difficile immaginare uno smartphone senza Google ma, a quanto pare, bisognerà farci presto l’abitudine. A partire dal 27 settembre, infatti, si annunciano parecchi cambiamenti nel rapporto fra dispositivi tecnologici e l’azienda di Menlo Park, tanto che numerosi smartphone dovranno dire addio ai servizi di Google e addirittura alle loro applicazioni. Un ban vero e proprio che richiederà una strategia precisa da parte degli utenti per riuscire a superarlo. Sempre che possiedano un dispositivo in grado di farlo. Per capirlo, basterà entrare nel pannello “Impostazioni” dei servizi Google, cliccare su “Sistema” e su “Informazioni telefono”, in modo da verificare la versione Android e quella della patch di sicurezza.

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Informazioni fondamentali poiché, dal 27 settembre, tutti i dispositivi con versione Android pari o inferiore alla 2.3.7. subiranno il ban. Ovvero, addio a Gmail, YouTube e Maps. Questo per una ragione molto semplice: Google opera tali aggiornamenti per proteggere i propri utenti da eventuali attacchi virtuali e, in questo senso, le versioni Android più vecchi sono quelle più vulnerabili. Questo vale, naturalmente, per qualsiasi sistema, dal momento che i cybercriminali hanno avuto più tempo a disposizione per comprenderne i punti deboli. E rilasciare nuove patch di sicurezza viene giudicato meno conveniente di un aggiornamento del sistema. Quindi, la soluzione è aggiornare lo smartphone o comprarne un altro. Scelta ardua.

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