Ancora ritiri dai supermercati, non solo ossido di etilene: le istruzioni del Ministero

Nuova giornata di richiami dai supermercati. Il Dicastero mette a disposizione una guida dedicata sul proprio sito. Una serie di norme da osservare alla lettera.

Supermercato ritiri
Foto © AdobeStock

Particolarmente complicati gli ultimi sette giorni per i supermercati italiani. E anche del resto d’Europa per la verità. Il caos provocato dall’ossido di etilene ha costretto numerosissimi punti vendita a richiamare, su ordinanza del Ministero della Salute, diversi prodotti dai propri scaffali. Sotto la lente di ingrandimento erano finiti i semi di sesamo prima e la farina di carrube poi, nei quali erano stati riscontrati presenze della sostanza fuori dal consentito. Senza contare che, ormai da qualche tempo, l’Europa ha deciso di azzerare la soglia ammessa (0,05 mg/kg).

Quest’oggi, il Ministero ha disposto ulteriori ritiri dai supermercati e non solo per la presenza dell’ossido di etilene in alcuni prodotti. Fra “possibile presenza di corpi estranei”, rischi chimici legati all’ossido ma anche a “biotossine marine dsp oltre i limiti di legge” (riscontrate in alcuni mitili), sul sito web dedicato è comparso un nuovo lungo elenco di richiami. Ragioni differenti, come visto, anche se in alcune circostanze resta il comune denominatore di queste ultime settimane.

Ossido di etilene e non solo: le linee guida del Ministero sui ritiri dai supermercati

Fra i prodotti ritirati nelle ultime 24 ore, figurano lotti di cracker Despar e di Pasta natura alla curcuma e pepe bio 250 gr (penne e gnocco sardo). Oltre a Mitili o cozze – Mytilus Galloprovincialis. Ritiri che sono stati disposti naturalmente a scopo precauzionale, affinché i consumatori non acquistino o, in caso, riconsegnino quanto comprato. Qualora, chiaramente, sia corrispondente ai lotti segnalati dal Ministero della Salute. Il Dicastero, peraltro, fornisce proprio sul suo sito delle norme di comportamento in caso di situazioni simili. Gli operatori del settore alimentare (Osa), come si legge “hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato”.

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Detto questo, una volta avvisato, il cliente dovrà provvedere alla riconsegna del prodotto (qualora non fosse già stato consumato). Inoltre, nel caso fosse stato già venduto, l’Osa dovrà “provvedere al richiamo cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio”. E questo può avvenire in diversi modi, come ad esempio cartellonistica e pubblicazioni sul web. In caso di controlli positivi, sul portale dedicato del Ministero (le cui pubblicazioni sono a cura della Regione competente) “sono pubblicate on line anche le revoche dei richiami successivi a risultati di analisi favorevoli, scadenza o per altri motivi”. L’invito è a far fede solo a quanto viene pubblicato sul sito, unica vera fonte ufficiale.

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