Quanto guadagnano i manager bancari: l’equazione fra lavoro e successo

Ai livelli più alti si parla di compensi milionari. La scalata non è semplice ma arrivare a diventare top manager significa guadagnare parecchio.

Manager guadagno
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Vestiti eleganti, telefoni sempre a portata di mano, trattative di alto livello, pianificazioni, incontri… E’ inutile nascondercelo: chiunque ha pensato, almeno una volta, che quello del manager bancario fosse un mestiere che completava alla perfezione l’equazione lavoro-successo. E in effetti lo è. In Italia, come nel resto d’Europa, chi svolge questa professione arriva a guadagnare cifre importanti a seconda del ruolo ricoperto e dell’istituto di credito che lo stipendia. Qualora si arrivi a livelli particolarmente alte, gli importi raggiungono anche i sei zeri.

Il lavoro dei sogni quindi? Forse. In realtà si tratta di un mestiere che non risparmia la sua bella dose di stress ma è fuor di dubbio che, una volta compiuti i primi scatti di carriera, la compensazione in termini economici arriverebbe a ricompensare di tutto. Certo, si tratta di una cerchia tutto sommato ristretta di professionisti. E forse sorprenderà sapere che è proprio l’Italia che ha visto una maggiore crescita dei compensi per queste figure. Parlando di manager con stipendi da milioni di euro, ci si attesta su circa 240 persone.

Manager milionari: chi sono i più pagati al mondo

Per farsi un’idea di quanti soldi può guadagnare un lavoratore di questo tipo, basti pensare ad Andrea Orcel, top manager di Unicredit e, insieme, il più pagato nel nostro Paese. Il suo compenso si aggira sui 7,5 milioni di euro. A tracciare le linee guida sulla questione è l’Autorità bancaria europea (Eba), il cui compito è il mantenimento della stabilità finanziaria di tutta l’Unione europea. Chiaro che stipendi così alti, specie se accostati alle banche, debbano passare sotto una lente d’ingrandimento. Negli ultimi anni, spiega l’Eba, si è registrata una crescita sensibile di queste figure professionali (del 17% circa). Si tratta di un incremento progressivo e costante: dal 2020 al 2021 si parla di uno scatto di appena lo 0,5%, che passa però al + 42,05% considerando tutto il decennio a partire dal 2010.

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Trattandosi di privati, il compenso è naturalmente variabile. Secondo il sindacato First Cisl, tuttavia, rispetto ai semplici dipendenti si sale di circa il 40-50% in fatto di guadagni. Ad esempio, un altro dei top manager di Unicredit, Jean Pierre Mustier (dimessosi da Ceo nel febbraio 2021), nel 2017 aveva intascato uno stipendio da oltre 2 milioni di euro. Fu lui stesso, tuttavia, a decurtarselo progressivamente. Nello stesso anno, uno dei principali dirigenti di Banco Bpm sfiorava 1,5 milioni di euro, confermandosi poi nel 2020 a 1,688 milioni. Altri casi si attestano a cifre più basse ma comunque superiori ai 200 mila euro. Non è una scalata facile ma, a quanto pare, arrivare in vetta dà la sua ricompensa.

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