Pensioni, Calabria senza tasse: la strana idea della zona franca

La Lega lancia l’idea: fare in Calabria come si fa in Portogallo. Pensioni detassate al fine di tenere i pensionati sul territorio nazionale.

Calabria
Foto © AdobeStock

Non molto tempo fa, raccontavamo di come esistano alcuni Paesi in grado di garantire a un pensionato una vita piuttosto tranquilla dal punto di vista delle tasse. Una schiera che non riguardava solo i classici paradisi fiscali, intesi come atolli oceanici o arcipelaghi del lato opposto del globo. Nella lista, infatti, rientravano contesti ben più prossimi al nostro, come il vicino Portogallo. Paesi in cui il sistema fiscale garantisce minori aggravi per i contribuenti e che, per questo, sono via via diventati mete ambite dei pensionati di tutto il mondo.

Non è detto, però, che situazioni simili non debbano verificarsi anche in casa nostra. Se finora qualcuno ha scelto di lasciare il proprio Paese, chissà che protesto non possa decidere di accorciare drasticamente le ore di viaggio e restare persino nella propria Nazione? Sì, perché l’ultima idea lanciata dal leader della Lega, Matteo Salvini, inquadra la regione Calabria come possibile zona franca della tassazione sulle pensioni.

Pensioni, l’idea della Lega: la Calabria senza tasse

Pensioni detassate in Calabria quindi. Esattamente come in Portogallo. Il Paese iberico, in base a quanto legiferato, non applica per un periodo di dieci anni nessuna imposta sulle pensioni provenienti dall’estero. Per questo migliaia di pensionati, per un periodo di almeno sei mesi, sono attratti dalla possibilità di trasferire lì la propria residenza e iniziare un periodo di vita decisamente meno gravoso in termini di tassazione. Una soluzione resa ancora più comoda dalla presenza del Portogallo nell’Unione europea. Per la Calabria dovrebbe accadere, stando alla proposta leghista, qualcosa di simile.

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Secondo Salvini, l’idea di una regione franca nel Sud Italia consentirebbe di frenare l’espatrio e lasciare che gli italiani si godano la pensione sul proprio territorio. Una proposta che, per ora, non ha riscosso grossi consensi: “Facciamo in Calabria quello che fanno in Portogallo. Non ci hanno ascoltato ma torneremo alla carica”. Parole che arrivano peraltro in prossimità della campagna elettorale per le elezioni regionali, previste per il prossimo ottobre. Per il momento, l’accoglienza è bipartisan fra chi la ritiene una buona idea e chi, invece, espone qualche perplessità. Sulla questione, a ogni modo, si dovrà in caso decidere a livello parlamentare. Del resto, l’interesse è nazionale.

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