Pesticida in gelati, merendine e yogurt, cresce la paura: che cos’è l’ossido di etilene

Malta richiama molti lotti dai supermercati per sospetta presenza della sostanza in alcuni noti marchi di gelati. L’allerta si estende ancora.

Gelato ossido di etilene
Foto © AdobeStock

Inizia a diventare un serio problema quello dell’ossido di etilene, sostanza contenuta dei pesticidi e ormai contrassegnata da una grossa X rossa messa dall’Unione europea. Altri richiami sono stati effettuati in questi giorni, sempre a causa della presenza oltre i limiti consentiti dell’ossido. Una pratica ormai all’ordine del giorno considerando quanti prodotti sono stati rimossi dagli scaffali dei supermercati. Stavolta, però, a essere richiamati sono stati dei prodotti di largo consumo e appartenenti a marchi famosi.

Fra questi, addirittura alcuni lotti di Milka e Toblerone. Il teatro questa volta è a Malta, a conferma di come il problema sia ormai di dominio europeo. Come specificato dalla Direzione per la Salute ambientale della Soprintendenza alla sanità pubblica maltese, a essere messi al bando sono stati anche alcuni gelati. Il nodo sarebbe ormai dirottato nella farina di semi di carrube, additivo alimentare coinvolto in altri ritiri anche in Italia.

Gelati ritirati: ossido di etilene anche a Malta

Già nelle scorse settimane alcuni marchi di gelati erano stati ritirati dalla vendita. Questa volta, nell’isola del Mediterraneo meridionale sono stati i seguenti lotti:

  • Milka Mini Vanilla & Chocolate Swirl – 6 x 50ml
  • Data di scadenza 31/03/2023
  • Lotto PL1084
  • Vanilla & Chocolate Swirl Milka – 100ml
  • Gelato al gusto cioccolato-miele con cioccolato Toblerone – 6 x 50ml (data di scadenza 28/02/2023).

Tutti con data di scadenza 31/01/2023. I lotti sono: MI1009031001, MI1009032501, MI1009032502, MI1009034501, MI1009034602, MI1009035801.

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Inizialmente concentrato nei semi di sesamo, ora la questione sembra più impellente nella farina di carrube, molto usata nei dolci come additivo alimentare. In un certo senso, il rischio diventa per questo più diffuso. Negli ultimi giorni, il Ministero della Salute italiano ha inoltrato diverse ordinanze di rimozione dei prodotti, sospettati di contenere il pesticida al loro interno. Fino a qualche tempo fa, la sua presenza era consentita solo in quantità irrisorie (0,05 mg/kg). Ora, però, si è deciso di mettere l’ossido definitivamente al bando.

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