La scuola non fa sconti ai no vax: cosa bisogna fare per tornare a scuola

Il Ministro dell’Istruzione spinge affinché la scuola possa riprendere in assoluta sicurezza. Il suo piano però ha già alimentato numerose polemiche 

Scuola
Fonte Pixabay

Passato il Ferragosto, il pensiero va inevitabilmente all’inizio dell’anno scolastico, che dovrà essere diverso da quello conclusosi a giugno. L’obiettivo è quello di evitare la DAD e far tornare gli studenti tra i banchi in assoluta sicurezza.

A tal proposito il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha tracciato la direzione da seguire, dopo aver raggiunto un’intesa con i sindacati della scuola, Cgil, Cisl, Uil, Snals, Anief. Il tutto è stato ratificato attraverso il Protocollo di sicurezza delle scuole con le norme per l’avvio del nuovo anno.

Scuola: le norme previste dal Governo per il ritorno in presenza

In pratica oltre alla conferma delle disposizioni già vigenti, ovvero quelle sull’obbligo di mascherina in aula dai 6 anni in su, il distanziamento sociale di un metro e l’igienizzazione frequente delle mani, sarà necessario anche il Green Pass per poter aver accesso alle lezioni in presenza.

Dunque, tutto il personale scolastico dovrà essere vaccinato. Allo stato attuale l’85% della categoria ha ricevuto il vaccino anti-covid, ma per garantire maggiore sicurezza agli alunni si vuole cercare di coprire l’intero comparto.

Non sono previsti tamponi gratuiti per i docenti, visto che si vuole evitare di dare un assist ai cosiddetti no vax. Questo privilegio è consentito solo alle categorie fragili, che a causa di patologie gravi o situazioni cliniche complicate, non possono essere vaccinati.

E gli alunni? Al momento non c’è una disposizione che li “obbliga” a doversi sottoporre all’inoculazione. Sono comunque state istituite delle corsie preferenziali per la vaccinazione per i ragazzi dai 12 ai 18 anni.

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Tornando alle questioni pratiche, il Ministero dell’Istruzione attraverso una nota tecnica ha dichiarato che dal 1 settembre al 31 dicembre 2021 è indispensabile la certificazione verde per coloro che prestano servizio all’interno degli istituti scolastici.

La verifica del documento spetta ai dirigenti scolastici e ai responsabili dei servizi educativi, tramite una speciale delega. Al contempo queste figure hanno anche l’arduo compito di dover segnalare coloro che non lo presenteranno. La mancata esibizione infatti è considerata un’assenza ingiustificata e dopo il quinto giorno è prevista la sospensione senza stipendio. La riammissione è consentita solo nel caso ci si attrezzi per garantire la certificazione.

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