La lotta al contante, fra costi e limitazioni: il futuro è tracciabile

L’Europa punta forte sulla strategia della limitazione del contante. In Italia c’è già ma dovrà intervenire anche la riforma del Fisco.

Contanti
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Non è solo l’Italia ad aver intrapreso un’offensiva strutturata nei confronti dell’uso del contante. La mossa del governo Draghi di incentivare l’uso di strumenti in grado di fornire la tracciabilità del pagamento ha, per ora, solo creato i presupposti per un passaggio definitivo alla strategia del cashless. Per il momento il contante resta, nonostante alcuni istituti di credito si siano già adoperati per limitare l’apporto degli sportelli Atm, in alcuni casi annunciandone la rimozione totale.

L’Europa, da parte sua, il suo piano anti-evasione lo sta portando avanti e con il preciso obiettivo di farlo passare attraverso la lotta al contante. Ma non solo. Tramite la limitazione dei pagamenti in contanti, fissando un tetto massimo valido, si dichiara pronta a varare un pacchetto di misure antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo. Il limite massimo dovrebbe essere di 10 mila euro e l’orizzonte per l’applicazione il 2024.

Limiti al contante: come si articola la strategia dell’Europa

A illustrare la strategia che, da qui ai prossimi tre anni, dovrebbe entrare definitivamente in vigore, sono stati il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e la commissaria ai servizi finanziari, Mairead McGuinness. Si parla, al momento, di quattro proposte legislative, a cominciare da un nuovo regolamento con norme sull’antiriciclaggio direttamente applicabili. Inoltre, ci si propone la creazione di una nuova autorità comunitaria per il contrasto al riciclaggio e il tracciamento dei trasferimenti avvenuti in regime di cripto-attività. Misure che non mirano a modificare, quanto a rafforzare lo sforzo europeo per il contrasto a evasione e altre attività illecite.

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Per quanto riguarda l’Italia, al momento il tetto massimo per i pagamenti con denaro contante è fissato a 2 mila euro. Anche in questo caso, l’obiettivo è il contrasto all’evasione fiscale. La misura è stata introdotta dall’ultimo Governo Conte, di fatto come alternativa alla riforma fiscale. L’abbassamento progressivo del limite dei contanti, quindi, proseguirà anche nel 2022: dall’1 gennaio, si scenderà a 1.000 euro. La strategia del Governo Draghi è radicalmente diversa (il progetto primario è proprio la riforma del Fisco) e potrebbe ritrovarsi con un sensibile innalzamento del limite del contante. Del resto, un sistema di monitoraggio c’è già e si basa sui movimenti bancari. Qualora ci fossero presupposti per un intervento, il Fisco chiederebbe documentazione specifica.

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